Nightmare - La recensione

Il remake di Nightmare diretto da Samuel Bayer non convince, nonostante l'impegno di Jackie Earle Haley nell'interpretare un personaggio iconico come Freddy Krueger...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo Nightmare
RegiaSamuel Bayer
Cast
Jackie Earle Haley, Kyle Gallner, Rooney Mara, Katie Cassidy, Thomas Dekker, Kellan Lutz
Uscita25-08-2010La scheda del film

Come approcciarsi di fronte all'ennesimo remake di un film horror? Pura e semplice speculazione o tentativo onesto di riportare in vita una delle storie più amate tra gli appassionati del genere? Fin dall'inizio, Nightmare presentava un pregio notevole, ossia la presenza di Jackie Earle Haley, che tra Little Children e Watchmen di brividi ce ne ha procurati parecchi negli ultimi anni.

Non era una questione da poco, considerando che doversi calare nei panni di Freddy Krueger è impresa che fa paura. Insomma, un ottimo inizio che lasciava ben sperare.

Peccato che i problemi inizino già dal personaggio di Freddy. Che non ha un decimo del carisma, dello spessore e dell'ironia (provate a citare una battuta efficace di questa nuova versione, è un'impresa) del personaggio interpretato da Robert Englund. Sarebbe facile dare la colpa a Haley, ma se viene messo in condizioni difficili e senza materiale all'altezza, non ci si possono aspettare miracoli.

Quello che invece ci si può attendere, dopo aver visto il film, è che sia fatto da un realizzatore esordiente che viene dai videoclip (pronostico ovviamente azzeccato e senza aver 'sbirciato' la sua scheda prima). Perché? Beh, immagini patinate ed eleganti, anche quando dovrebbero essere squallide. Così, invece di avere un realizzatore horror (Bayer non dà proprio l'impressione di essere un fanatico del genere o almeno di averlo capito) che trova qualcosa di inquietante anche nella normalità, abbiamo un regista che cerca di rendere anestetizzate e pulite anche le azioni più atroci. Insomma, si riesce nell'impresa di dar vita a un film di paura che non fa minimamente paura.

E poi, ovviamente, protagonisti fin troppo bellocci, anche nei ruoli da sfigato (non basta avere una maglietta dei Joy Division per convincere, soprattutto se sembri uscito da una pubblicità di Dolce e Gabbana). In particolare, ci si chiede cosa abbia visto David Fincher in Rooney Mara per sceglierla come sua Lisbeth Salander, considerando che qui se la cava, ma certo senza fare faville. E ovviamente sono tutti ricchi, anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Altre caratteristiche? Impossibile saperlo, perché di costruire dei personaggi con un minimo di spessore non ci si pensa proprio. Insomma, i classici difetti di un certo cinema commerciale americano contemporaneo, assolutamente non in grado (soprattutto perché ne ha poca voglia) di spingersi troppo in là e mostrare un minimo di coraggio.

Anche a livello di trama/sviluppo, il lavoro svolto è a dir poco mediocre. Non si può andare avanti per un'ora e mezzo solo giocando con la confusione tra fantasia e realtà, soprattutto considerando che l'80-90% delle volte l'ingresso nel mondo dei sogni viene praticamente annunciato da un cambio di fotografia evidentissimo. E poi, seguire in pieno la strada della saga originale (con scene tranquillamente copiate) sarà di sicuro il modo migliore per non venir tacciati di tradimento, ma anche quello più semplice per realizzare il solito remake inutile, soprattutto se non si ha la forza espressiva di quel classico. Peccato perché alcune idee e soprattutto una certa morbosità più esplicita rispetto al film del 1984 non sarebbero male. Meglio stendere un velo pietoso, invece, sul tizio che pubblica i suoi video su Internet, sequenza che finisce in maniera completamente insensata. E viene naturale chiedersi, per esempio, quale sia la ragione di mantenere il segreto sull'identità di Freddy Krueger e sulla sua fine 'mortale', quando tutti noi la conosciamo bene.

Ma forse il punto è proprio questo: dar vita a un prodotto che vada benissimo e non crei particolari problemi neanche a un dodicenne. Che ovviamente non ha visto l'originale...

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