Night Bus, la recensione

Abbiamo recensito per voi Night Bus, sorprendente graphic novel di Zuo Ma edita da BAO

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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L'omonima collana di BAO espressa attraverso l'hanzi  ha l'ambizioso e mirabile intento di promuovere gli autori più interessanti e le migliori opere provenienti dalla Cina, il tutto tenendo fede al significato originale del suo nome (bǎo significa "tesoro" in mandarino).

Vi abbiamo già parlato de I racconti dei vicoletti di Nie Jun, Reverie di Golo Zhao e Vagabondaggi di Zao DaoNight Bus è, in ordine cronologico, il terzo titolo inedito, uscito in fumetteria e in libreria lo scorso luglio. L'autore è Zuo Ma, al secolo Zou Jian, giovane ma affermato artista nel proprio paese e in Francia, dove sono state pubblicate diverse sue opere.

Night Bus è una delle sue ultime produzioni, una delle più incisive e potenti stilisticamente parlando; è una graphic novel che sottende una ricerca profonda nella concezione della trama e dell'illustrazione, entrambe essenza di un meccanismo narrativo teso a spiazzare e stupire.

Partendo da una banale situazione capitata a chiunque – rimanere a piedi senza più mezzi pubblici a disposizione per raggiungere casa – Zuo Ma elabora un lungo e complesso racconto in cui la via del ritorno si trasforma in un'escursione emotiva e inebriante per chi ha la fortuna di trovare la fermata del magico autobus notturno.

Lo smarrimento iniziale diventa desiderio di esplorazione e addirittura piacere di naufragare nell'universo imprevedibile e fantastico che si spalanca di fronte. Eppure, non è un girovagare senza meta: qualcosa di non manifesto e immediatamente decifrabile traccia il sentiero.

A un primo approccio, la vicenda si rivela spezzettata e incongruente; fino in prossimità della conclusione del volume (di pregevole qualità e grammatura), riesce perfino difficile individuare un vero e proprio protagonista. Tutto sembra fluire lungo il flusso irrazionale dei ricordi e dei sogni, dando vita a un composito affresco in cui sembra impossibile distinguere realtà e fantasia, vissuto e immaginazione.

Il passato insegue ed è inseguito a sua volta dal presente, con la poesia che si fonde nella quotidianità e viceversa. Il viaggio che contraddistingue questo manhua è un percorso interiore e un cammino lungo lo spazio e il tempo, costellato da incontri e addii.

Lo scorrere delle pagine e scandito talvolta da improvvisi stacchi, e la sequenzialità risulta spesso straniante, ma si rimane ammaliati dalla suggestione e dalla potenza visiva delle tavole che rigurgitano esseri e oggetti stupefacenti, appartenenti a chissà quale dimensione mitologica e fiabesca.

È proprio il fascino della favola la forza di Night Bus, che permette di superare la simulata frammentarietà della storia e di giungere al sorprendente finale, dove il nostro impegno di lettori viene totalmente ricompensato, l'ordine viene ristabilito e ogni tassello va a prendere il proprio posto, regalandoci un'esperienza appagante che va a toccare le nostre memorie più intime e gli affetti più cari.

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