Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno, il lungo e difficile viaggio per diventare re - Recensione
Level-5 cambia tanti ingredienti, ma il risultato resta invariato: la recensione di Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno, a differenza di tanti congeneri nipponici, fa a meno di lunghi preamboli e getta il videogiocatore nella mischia, un po’ come accade al povero Roland, Presidente di una nazione non meglio specificata del mondo reale, che, materializzatosi come per magia nel castello del Regno di Gatmandù, decide istintivamente di aiutare il giovanissimo Evan a fuggire dalla fortezza ormai assediata dalle milizie nemiche.
Si tratta di una sequenza concitata, un prologo dai ritmi piuttosto serrati, che mette immediatamente in chiaro quali siano i pregi e i pochissimi difetti di un action RPG che, pur configurandosi ufficialmente come un sequel, ha punti di contatto minimi con il diretto predecessore.
Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno tratteggia i contorni di un viaggio di formazione, di un’epopea imbastita su misura, per permettere a Evan non solo di costruire, pezzo dopo pezzo, un regno ex-novo, una nazione che riunisca sotto il suo vessillo chiunque sia in cerca di pace e felicità, ma di imparare ad essere un re giusto, coraggioso, forte."Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno, ad ogni modo, non sarebbe così affascinante e godibile senza il meraviglioso art design che da vita ad un mondo dettagliatissimo, generoso di paesaggi maestosi"
Purtroppo, a mancare, è proprio la progressiva crescita di Evan, già capace di discernere il bene dal male, di prendere sempre la scelta migliore, già dai primissimi momenti dell’avventura. Nonostante una schiera di comprimari sempre pronti a consigliarlo, Roland in testa, il giovane monarca non tradisce mai un attimo di incertezza, di affaticamento, di ribellione. Ciò non solo ha l’inevitabile conseguenza di alienare gli spettatori, messi di fronte sin da subito ad un personaggio che non evolve, verso cui è difficile provare empatia, ma costringe i comprimari al ruolo di comparse che influenzano solo superficialmente il corso degli eventi. Anche la nemesi che sarete chiamati a contrastare resterà sullo sfondo, ignoto e ignorato per buona parte dell’avventura.
Non ci si annoia mai, beninteso, il ritmo con cui si sviluppa la vicenda è piacevolmente sostenuto, ma si tratta di un viaggio tutt’altro che memorabile, nonostante un finale che, mischiando le carte in tavola, inscena un buon numero di colpi di scena.
Molto meglio il gameplay, anch’esso solo vagamente debitore nei confronti del prequel. Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno esalta ulteriormente le ambizioni action già espresse in passato, proponendo un combat system interamente in tempo reale, dove le abilità con il pad del videogiocatore influiscono sensibilmente sull’andamento della battaglia. Tutto è naturalmente vincolato da statistiche, equipaggiamento e allineamenti elementali, ma tra stoccate, attacchi dalla distanza e schivate, con un po’ di “manico”, si può avere la meglio anche contro un nemico sulla carta molto più potente.
[caption id="attachment_183350" align="aligncenter" width="1000"] Di tanto in tanto dovrete difendere il nascente regno di Evan in battaglie campali in cui guidare un manipolo di truppe, affrontando gli avversari tenendo sempre presente che la lancia batte la spada, la spada batte il martello e il martello batte la lancia.[/caption]
Il livello di difficoltà è sensibilmente settato verso il basso, scelta che potrebbe far storcere il naso ai veterani del genere, ma il ritmo d’azione e la velocità con cui i personaggi progrediscono, accumulando armi sempre più potenti e apprendendo abilità dagli effetti più disparati, è tale che il livello d’attenzione, lo stimolo a proseguire, ad affrontare un nuovo manipolo di nemici, non fa che aumentare di ora in ora.
Non vanno poi dimenticati i Cioffi, esserini chiamati a sostituire i famigli, che daranno manforte sul campo di battaglia sia elargendo bonus di ogni genere, sia permettendo l’attivazione di poteri speciali che spaziano da devastanti attacchi, al recupero di punti salute per gli alleati. Ognuno legato ad un diverso elemento, esistono centinaia di Cioffi con caratteristiche e abilità specifiche.
La stessa costituzione e costruzione del regno di cui Evan sarà re, di cui accennavamo poc’anzi, rappresenta quasi una sorta di gioco nel gioco. Pur non raggiungendo lo spessore ludico di un Sim City qualsiasi, in queste fasi dovrete gestire bisogni e necessità del vostro popolo, assicurandovi che ogni cittadino ricopra il ruolo più incline alle proprie capacità. Si tratterà, tra le altre cose, di indicare il luogo in cui verranno costruite botteghe, mercati e altri edifici, oltre che di far sì che l’economia del centro abitato macini denaro a ritmo costante.
Del resto, avere buoni fabbri e ottimi venditori, non solo vi renderà tremendamente ricchi, ma vi permetterà di acquistare equipaggiamento migliore, più potente. Anche per questo, sarà vostro interesse completare il maggior numero possibile di sub-quest, piccole missioni, dagli obiettivi piuttosto ripetitivi a dire il vero, con cui convincere gli NPC a trasferirsi nella nascente nazione.
Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno, ad ogni modo, non sarebbe così affascinante e godibile senza il meraviglioso art design che da vita ad un mondo dettagliatissimo, generoso di paesaggi maestosi. Anche senza la collaborazione e supervisione dello Studio Ghibli, il tocco non è andato perduto. Certo, ora le cut-scene non sono più interamente animate, ma sfruttano l’ottimo motore grafico del gioco, ma il colpo d’occhio è spettacolare, mai deludente. Solo a livello tecnico si ravvisa qualche rallentamento di troppo, una manciata di texture poco definite, ma si tratta davvero di minuscole sbavature.
[caption id="attachment_183348" align="aligncenter" width="1000"] La colonna sonora è il frutto del lavoro di Joe Hisaishi, compositore, tra gli altri, de La Città Incantata e Il Castello Errante di Howl. Inutile dire che si tratta di uno degli aspetti più riusciti del gioco.[/caption]
Level-5, in definitiva, ci regala l’ennesimo capolavoro della sua fortunatissima storia. Sorprendentemente si tratta di un RPG più bello da giocare, che da seguire dialogo dopo dialogo, ma poco importa. Il gameplay, estremamente differente da quello del prequel, è profondissimo e saprà regalare gioie sia agli amanti del genere, sia a chi cerca qualcosa di movimentato. Artisticamente, poi, ci troviamo di fronte ad una piccola perla, un acquerello in movimento capace di abbagliare a più riprese lo spettatore.
Imperfetto, ma ipnotico come il capitolo orginale, Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno è l’ennesima perla di questo già ottimo 2018, un action-RPG che non si farà certo ricordare per la sua trama, ma che si farà amare da chiunque lo giocherà.