New Mutants: Anime morte, la recensione

Abbiamo recensito per voi New Mutants: Anime morte, opera Marvel di Matt Rosenberg e Adam Gorham

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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New Mutants: Dead Souls #1, anteprima 05

Tra i tanti ritorni a cui stiamo assistendo in questo periodo, c'è anche quello dei New Mutants, precedentemente noti nel nostro Paese come Nuovi Mutanti. Anime morte è il titolo della miniserie originariamente pubblicata dalla Marvel lo scorso anno, scritta da Matthew Rosenberg (Uncanny X-Men), disegnata da Adam Gorham (Rocket) e recentemente presentata da Panini Marvel Italia in un unico brossurato da fumetteria. Ad assemblare la nuova iterazione del team è Karma, uno dei suoi membri fondatori, la quale chiama a sé vecchie conoscenze come Magik, Wolfsbane, Rictor, Boom Boom e il veterano di X-Factor Guido Carosella, in arte Forzuto.

In questa nuova avventura editoriale, il gruppo deve affrontare minacce inquietanti come zombi e creature mistiche, con i sei episodi che a prima vista sembrerebbero autoconclusivi ma che sono in realtà legati tra loro da un filo conduttore. A mano a mano che procediamo nella lettura, infatti, gli elementi disseminati nel corso della miniserie si ricollegano tra loro, restituendoci un affresco di grande impatto che trova nello scioccante cliffhanger finale il suo punto più alto. Ogni singola storia è caratterizzata da una predominante componente action arricchita di venature orrorifiche - parzialmente disinnescate dai dialoghi frizzanti - in linea con quello che sembra sia il mood del film in lavorazione (ma continuamente rimandato) New Mutants, diretto da Josh Boone.

La natura episodica contribuisce a mantenere alti la tensione e il ritmo della miniserie, dando vita a una lettura di notevole intensità, ricca di colpi di scena e trovate sorprendenti. Sebbene tra queste pagine ci siano riferimenti al passato del team e non solo (chi ha seguito X-Factor di Peter David è avvisato), lo scrittore di Uomo Multiplo confeziona un racconto accessibile a chiunque possieda uno straccio di cultura mutante, anche a chi non ha avuto il piacere di leggere la storica run di Chris Claremont o le successive.

"L’amore di Rosenberg per i Figli dell’Atomo sta dando vita a storie che mantengono vivo lo spirito primigenio degli Uomini-X ma senza rinunciare a un approccio moderno e originale."Tutte queste peculiarità sarebbero però valse a poco se al centro del racconto non ci fosse un gruppo di ragazzi capaci di scaldarci il cuore mentre vivono situazioni bizzarre, divertenti e drammatiche. Tra i rimbrotti a una scazzata Boom Boom e il rancore di Rhane nei confronti di Guido, chi spicca più di chiunque altro è Illyana, figura spesso in prima linea negli ultimi anni nelle storie degli X-Men ma che qui, grazie al ruolo di leader dello scalcagnato team, risulta tridimensionale come non accadeva da anni. La Magik di Dead Souls è un po' più goth, con quella frangia corta e le sopracciglia che ogni tanto scompaiono, e decisamente meno imperscrutabile e algida di quella scritta negli ultimi anni da Brian M. Bendis o Jeff Lemire; sulle sue spalle grava il peso del comando e la consapevolezza che una sua decisione errata può costare la vita di uno dei suoi più cari amici.

Attorno alla sorellina di Colosso si sviluppano interazioni inedite e intriganti che in qualche modo ripropongono una versione distorta dello spirito che permeava le storie dedicate alla Seconda Genesi degli X-Men. Certo, a questa mandria di rincalzi manca il carisma di Wolverine, la regalità di Tempesta o la solida leadership di Ciclope, ma la bravura di Rosenberg sta proprio nel rendere queste mancanze dei punti di forza, orchestrando le tante anime (vive o morte) di questa storia per tirar fuori il meglio da coloro che, per sua stessa ammissione, sono sempre stati gli underdog del sottobosco mutante.

L’unico aspetto che non convince del tutto di questo volume è legato al lavoro di Gorham, che alterna tavole convincenti ad altre decisamente meno curate, con pose ingessate che penalizzando la fluidità delle sequenze più concitate. Le colorazioni di Michael Garland riescono a conferire un intrigante tono horror al racconto, in particolare nelle pagine ambientate nel Connecticut, dove anche Gorham riesce a esprimersi al meglio, ma in generale la qualità artistica del brossurato risulta altalenante.

Il meglio di questo fumetto sta dunque nei testi: l’amore di Rosenberg per i Figli dell’Atomo sta dando vita a storie che mantengono vivo lo spirito primigenio degli Uomini-X ma senza rinunciare a un approccio moderno e originale. New Mutants è uno dei più fulgidi esempi di tutto ciò, e non vediamo l'ora che le sue trame confluiscano nella nuova incarnazione di Incredibili X-Men.

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