Nessun perdono per i vivi, la recensione
Abbiamo letto e recensito per voi Nessun perdono per i vivi, storia di Daniele Misischia, Cristiano Ciccotti e Stefano Cardoselli
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Fare il nome di Cardoselli significa parlare di un fumetto di Cardoselli. Poco importa che ne abbia anche scritta la sceneggiatura o che si sia limitato a firmarne le tavole. Il suo stile espressionista e potente, capace di risultare tanto dinamico e imponente quanto di lasciare lo spazio ai vuoti della tavola, si impone senza lasciare alternative. Nessun perdono per i vivi non lascia alcuno scampo e non ammette eccezioni. Sembrano esserne consapevoli anche Misischia e Ciccotti che scrivono un soggetto scheletrico, una storia di vendetta e sopravvivenza asciugata fino all'osso, che cita volutamente parecchie situazioni narrative già viste e celebrate dal cinema e dal fumetto, appositamente per lasciare spazio alle tavole di Cardoselli.
"Misischia e Ciccotti scrivono un soggetto scheletrico, una storia di vendetta e sopravvivenza asciugata fino all'osso, appositamente per lasciare spazio alle tavole di Cardoselli."Paragoni importanti, ci rendiamo conto, ma che non riteniamo sconclusionati. Se Cardoselli non è un maestro del Fumetto italiano (e non solo, dato che ha lunghe e importanti esperienze anche all'estero) è perché il suo mondo è volutamente quello dell'underground, perché il suo immaginario sfugge con convinzione alle storie più potabili per il pubblico generalista e perché, dobbiamo ammetterlo pur essendo suoi grandi appassionati, si lascia tentare da una certa dose di ripetitività. Per amare Cardoselli come lo amiamo noi, bisogna accettare una certa abitudinarietà del suo narrare per immagini, l'eterno ritorno delle sue inquadrature alla Sergio Leone a un occhio solo e delle clavicole lussate dalle sue anatomie squadrate. Qui si va in brodo di giuggiole, ma si comprende che possano stancare, alla lunga.