Nerd Uniti, la recensione

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Thwip e Fat Nerd sono due amici che lavorano come commessi in un negozio di fumetti, spesso impegnati in profonde discussioni nerd e maratone in DVD, nelle quali viene coinvolta anche la loro amica maggiorata Sara. Un giorno i tre si imbattono in un uomo dalla misteriosa provenienza dotato di superpoteri e decidono di educarlo secondo la filosofia imparata dalle serie a fumetti che hanno letto. John, questo il nome del supereroe, non ha memoria del suo passato e sposa la morale che gli viene trasmessa, sfruttandola per punire i soprusi non celandosi dietro una sola identità segreta, bensì multiple identità.

Da questa premessa si può intuire facilmente in quale categoria rientra Nerd Uniti: un fumetto nerd-oriented, rivolto allo stesso target di The Big Bang Theory o dei film di Kevin Smith (non a caso fanno un cameo anche Jay & Silent Bob), farcito di riferimenti alla cultura pop in ogni tavola. La vicenda non è particolarmente originale: si possono trovare gli elementi classici del genere e qualche variazione più o meno interessante, ma ciò su cui si regge l'opera è il fan-service, tra citazioni e vignette nelle quali Sara si ritrova in situazioni abbastanza discinte. Questo rende Nerd Uniti un fumetto che potrebbe lasciare interdetto un lettore neofita, ma quasi sicuramente gli autori si rivolgono a un target più ristretto di appassionati del settore, una fetta di mercato più ristretta ma alla quale sanno di poter strappare un sorriso con le numerose action-figure o copertine di fumetti disseminate per i disegni.
Le tavole sono ben disegnate e ancor più piacevole all'occhio grazie a una colorazione sopra la media, anche se purtroppo la lettura è minata da qualche svista che si sarebbe potuta evitare con un po' di attenzione in più: una maglia che cambia colore da una vignetta all'altro, errori di ortografia nel lettering... Inoltre in alcune sequenze i ballon risultano saturi di dialoghi, con uno squilibrio tra testo e immagine all'interno delle tavole che rende un po' pesanti alcuni passaggi del racconto.
Ci sono alcune idee simpatiche, tra le quali spicca un vigilante italico vestito da Garibaldi, ma a parte questi divertissement la trama non offre granché e si limita a una narrazione leggera all'insegna del disimpegno. Una scelta simile è legata anche alla natura episodica e discontinua della serie, che non concede lo spazio necessario a ulteriori sviluppi, anche se sono presenti alcuni accenni che potrebbero essere sviluppati in numeri futuri...
Ma quale sarà il futuro della serie? Il primo numero di Nerd Uniti è uscito nella primavera 2012 e ora, a un anno e mezzo di distanza, Villain Comics propone contemporaneamente la seconda e terza uscita. Da un'etichetta indipendente forse è troppo aspettarsi una periodicità regolare e di sicuro l'uscita a ridosso di Lucca Comics è la più conveniente per le piccole realtà, specie per una serie che vuole puntare proprio su quei lettori che hanno il loro habitat naturale tra gli stand delle fiere del fumetto.

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