Nella bolla, la recensione
Tutta la fatica che Nella bolla fa a trovare le ironie più giuste per raccontare le assurdità produttive sotto Covid è sprecata da una sceneggiatura inesistente
Se può esistere qualcosa di vicino alla serie tv italiana Boris nel cinema americano forse è Nella bolla, film sul cinema di Judd Apatow, prolungamento di Funny People nel settore della produzione di grandi film e parabola sfiduciatissima sul mondo produttivo che per tipo di ironia ricorda il cinismo e il nichilismo della serie italiana. La pandemia è solo una scusa, una maniera per mettere i personaggi (attori, registi e tecnici di una troupe) in un luogo confinato e farli esplodere sotto i colpi di una produzione senza nessuna pietà, espressione della più bieca etica da corporation che sembra una deviazione moderna ma in realtà è la continuazione di mille produttori cinici raccontati, ironicamente, da Hollywood fin dagli anni ‘30. Nulla di realmente aderente ai nostri anni se non per tutti i piccoli dettagli e citazioni di affari, questioni e problemi del nostro tempo.
Il problema è che Nella bolla non fa mai di tutto questo un film. Di tutte le gag e le trovate, di tutte le ironie e gli sfoghi non fa mai racconto vero e proprio e dopo 30 minuti l’impressione è che ne siano passati 90, anche se niente è successo ma abbiamo visto una serie di momenti, scene e sequenze di passaggio obiettivamente divertenti. A mancare è la scrittura in senso propriamente detto, come in una coperta piena di buchi il film procede senza la forza di sostenere le sue trovate e spesso sfocia nella noia plateale. E se a questo si aggiunge che i valori produttivi sono ampiamente al di sotto di quel che solitamente le produzioni di Apatow possono permettersi è facile chiedersi come sia successo tutto questo. Come sia possibile che in uno sforzo simile di riflessione su di sé, uno anche abbastanza imparziale e duro, che non finge di prendere di petto i problemi ma anzi li affronta, poi non esca niente di davvero significativo su quello che il cinema (o l’industria, che per gli americani coincidono) davvero è.