NBA 2K22, ora si può parlare di next-gen | Recensione
Vuoi per la grafica, vuoi per piccole novità alla formula di gioco, NBA 2K22 è una delle migliori iterazioni della saga degli ultimi anni
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Quello che si prova nei confronti della saga di 2K Sports, ormai da un paio di anni a questa parte, è un bilanciatissimo mix di amore e odio, un perfetto equilibrio in parte dovuto alle innegabili qualità di un brand che anno dopo anno trova il modo di affinare ulteriormente il suo gameplay ed incrementare le dimensioni dell’offerta, in parte frutto dell’eccessivo interesse del publisher di monetizzare tramite transazioni in game più o meno obbligatorie per chi vuole avere una chance online, una volta accettata la sfida del pur sempre affascinante MyTeam, per molti versi, anche quelli negativi, modalità accostabile al FUT di FIFA.
Prima di entrare nella questione specifica, tuttavia, valgono le ormai solite e classiche considerazioni che ormai da qualche anno a questa parte facciamo quando si tratta di analizzare un capitolo della saga. Nonostante qualche sbavatura, nonostante qualche feature controversa, NBA 2K22 si riconferma una splendida simulazione cestistica, acquisto quasi obbligato per qualsiasi fan che si rispetti, tanto più che l’edizione di quest’anno rappresenta un effettivo step evolutivo per la saga che, dopo un anno di rodaggio, sembra sbarcata a tutti gli effetti nella next-gen targata PlayStation 5 e Xbox Series.
[caption id="attachment_229703" align="aligncenter" width="1280"] Dalla partita rapida, alla modalità MyGM, ogni amante della saga troverà la sua modalità preferita[/caption]
Dall’altra, rispetto all’edizione per PlayStation 4 e Xbox One, ancorate ad una più limitante, limitata e bizzarra nave in cui si concentrano (non troppe) attività e sfide, su next-gen avrete una città da esplorare nei panni dell’ennesimo giovane atleta di belle speranze, a cui darete un volto tramite il solito portentoso editor. Non si tratterà, in questo caso, semplicemente di condurlo verso l’Olimpo della NBA passando attraverso il Draft, quanto di curarne anche l’immagine lontano dal parquet, procacciandosi i giusti sponsor, scegliendo attentamente cosa e come vuole comunicare con i suoi fan.
Nonostante l’assenza di una sceneggiatura vera e propria, poiché la trama si snoda, come in un qualsiasi open-world, attraverso numerose attività sparse per la città, alcune delle quali assolutamente facoltative, è interessante notare come Visual Concept, involontariamente (?) denunciando la cosa, abbia finito per rendere i risultati sul campo solo una parte della vita di un giocatore NBA, quanto mai sempre più proiettata anche sui social, sulle copertine dei giornali, nelle questioni private.
L’idea è molto interessante, la realizzazione tuttavia zoppica qui e lì. Se le cose da fare, se i negozi dove acquistare nuovi capi d’abbigliamento sono tantissimi, la struttura forzatamente open-world della modalità costringe a lunghi tragitti da un punto all’altro della mappa, spostamenti spesso noiosi e persino complicati da qualche bug (soprattutto su Xbox Series). Certo, esplorare i dintorni e imbattersi in nuove attività ha il suo fascino, ma perché non fornire anche un sistema di spostamento alternativo ed istantaneo?
Non del tutto esente da critiche anche MyTeam, che tuttavia, c’è da sottolinearlo, si tiene ben alla larga dagli eccessi sofferti appena un anno fa. Accumulare valuta virtuale è ancora difficile, per ottenere le carte migliori, spesso e volentieri, dovrete mettere mano al portafogli, ma in NBA 2K22 troverete anche una serie di missioni che se completate vi permetteranno di mettere le mani sui pezzi più ambiti con relativa, relativa beninteso, semplicità, livellando un po’ quelle che possono essere delle pur inevitabili disparità tra i giocatori online pronti ad investire e chi, invece, componendo la propria squadra con il proprio mazzo, vuole imporsi anche a livello competitivo puntando esclusivamente sulle sue abilità.
Sempre in ambito novità, vale la pena anche citare la rinnovata attenzione rivolta alla WNBA. Creando un’atleta da zero, difatti, potrete finalmente cercare gloria anche nella lega cestistica al femminile, nonostante non sia presente una città da esplorare, né la maggior parte delle attività che rendono così longeva, ma anche pedante sulle lunghe, l’esperienza offerta da MyPlayer.
Sul campo di gioco, NBA 2K22 dimostra di essere next-gen con una piccola, quanto rivoluzionaria feature nuova di zecca. Laddove l’indicatore di fatica svolgerà sempre egregiamente il suo compito, ci sarà un altro fattore da considerare, ovvero la stamina vera e propria, che si consumerà con tremenda rapidità ogniqualvolta il giocatore selezionato sarà incalzato dalla difesa (o chiamato a difendere con intensità) o a sfoderare le sue capacità atletiche.
[caption id="attachment_229704" align="aligncenter" width="1280"] Oltre ai roster aggiornati, non mancano come sempre atleti e squadre del passato da riutilizzare in varie modalità preposte[/caption]
Più questa barra si consuma, e basta davvero poco per farla prosciugare, più diventa facile incorrere in un pessimo tiro, in un passaggio sbagliato, in un rovinoso palleggio che porta ad una palla persa.
Basta questa nuova meccanica per infondere a NBA 2K22 un retrogusto lievemente inedito. Se la struttura generale è la stessa di sempre, evitare di finire a secco di energia costringerà anche i più esperti a rivedere le proprie strategie. Gli stessi trucchetti utili per mettere in scacco le difese avversarie, inoltre, complice una lieve revisione all’I.A. e una maggior fisicità degli atleti, non si rivelano altrettanto efficaci, tanto che solo agendo davvero di squadra e massimizzando le sortite solitarie si può veramente sperare di portare a casa la partita.
Ciò, naturalmente, si traduce, almeno inizialmente, in un gameplay ancor più difficile da padroneggiare per i neofiti, che pur, nelle sopracitate animazioni più fluide, apprezzeranno il ritmo d’azione più movimentato rispetto al passato.
Dopo l’iterazione dello scorso anno che proseguiva sulla scia della continuità e fin troppo dipendente dalla pratica del pay-to-win, NBA 2K22 rappresenta un sensibile passo avanti. Nulla di rivoluzionario sia chiaro, sarebbe impossibile e folle da fare viste le ottime basi partenza, ma vuoi per la grafica next-gen, vuoi per una risistemata al MyTeam, vuoi per la nuova feature legata agli sprint degli atleti, siamo certamente di fronte ad una delle migliori iterazioni degli ultimi anni.
Gli appassionati di basket a stelle e strisce sono avvisati.