Nathan Never – Generazioni 5: L'era delle chimere, la recensione

Abbiamo recensito per voi il penultimo numero della miniserie Nathan Never - Generazioni

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Nathan Never – Generazioni 5: L'era delle chimere, anteprima 01

Con il quinto e penultimo capitolo di Nathan Never – Generazioni, arrivato in edicola a fine settembre, ci spostiamo dallo spazio distopico di Base lunare Alfa a una Londra non meglio precisata a livello temporale ma ben connotata da quello estetico, ribattezzata per l'occasione Steam City.

Dopo la science fiction televisiva di Spazio 1999 e i balloon delle strisce di Jeff Hawke, con L'era delle chimere la chiave di volta e l'ispirazione del soggetto – firmato come sempre da Antonio Serra - mutano ancora una volta e non sono tanto imperniate su opere del passato, quanto più su un genere: lo steampunk.

Sfogliando il fumetto, inoltrandosi nelle sue atmosfere, è inevitabile che il pensiero vada a maestri della Letteratura come Arthur Conan Doyle, Robert Louis Stevenson e Jules Verne. I nomi di alcuni comprimari non lasciano tuttavia dubbi e i riferimenti a capolavori letterari sono pure precisi: Frankenstein, di Mary Shelley, e L'isola del dottor Moreau, di H.G. Wells. Se vogliamo un appiglio alla Nona Arte, allora lo possiamo trovare senza difficoltà ne La lega degli straordinari gentiluomini, di Alan Moore e Kevin O'Neill.

A prescindere dal coinvolgente gioco di citazioni e rimandi, che è seminale nella miniserie di Serra, L'era delle chimere è un altro riuscito episodio di questa rilettura assolutamente originale della saga dell'Agente Speciale Alfa, in cui il suo co-creatore si è divertito e ci ha divertito nel rimescolare carte, ruoli e personaggi.

Nathan Never – Generazioni 5: L'era delle chimere, anteprima 02

La vicenda in questione contiene un colpo di scena che scuote le fondamenta dell'universo canonico del protagonista, mostrandoci il vero aspetto del suo Omega alternativo e presentandoci una protagonista d'eccezione nei panni dell'affascinante Ann Never. La figlia di Nathan si dimostra sempre più cruciale negli sviluppi dell'intreccio, che sarebbe un'ottima partenza per uno spin-off della serie principale.

Il contributo alla riuscita del fumetto è ovviamente da condividere con altri suoi autori: Adriano Barone e Rosario Raho. La sceneggiatura dello scrittore milanese è semplicemente roboante, potentemente attuale e moderna, un mix di influenze e suggestioni provenienti dalle migliori tradizioni internazionali del medium sequenziale.

Il disegnatore lucano, che abbiamo già apprezzato su Nathan Never - Agenzia Alfa e Martin Mystère - Le nuove avventure a colori, offre qui una prova a tuttotondo del proprio talento e della propria tecnica superandosi nella recitazione, esaltata da un uso intenso e superbo delle chine, a mo' di comics, e regalandoci un'interpretazione di Legs Weaver che resterà impressa nella mente degli appassionati.

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