Nathan Never – Generazioni 3: I dominatori del cosmo, la recensione
Abbiamo recensito per voi I dominatori del cosmo, terzo capitolo di Nathan Never – Generazioni
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Nathan Never – Generazioni ha visto il suo terzo capitolo uscire in edicola lo scorso 26 luglio. La miniserie, ideata da Antonio Serra per riscrivere le fondamenta del personaggio creato insieme a Bepi Vigna e Michele Medda, è innanzitutto un espediente per rendere omaggio ai capolavori della fantascienza a fumetti di ogni epoca; ne abbiamo avuto il primo assaggio in Hell City Blues e ci siamo entusiasmati con Il guerriero della polvere.
Ne I dominatori del cosmo il riferimento principale, come si può già intuire dal titolo, sono i Guardiani della Galassia, quelli della prima ora di Arnold Drake e Gene Colan, e Star Hunters, di David Michelinie, Don Newton e Bob Layton; ma più ingenerale le serie spaziali americane - soprattutto Marvel e DC Comics - degli anni 70, dominate da personaggi come Star-Lord, i Predoni Stellari, Starhawk. Rappresentano il punto di rottura con i capisaldi del genere, qui comunque ricordati tramite Buck Rogers, di Philip Francis Nowlan e Dick Calkins, e Flash Gordon, di Alex Raymond, opere legate a un immaginario di tipo fantastico e mitologico piuttosto che scientifico e tecnologico.
Nel terzo appuntamento con Generazioni lo zoccolo duro dei membri dell'Agenzia Alfa si completa con Sigmund, Legs, May, Branko e - ovviamente - Nathan. I Nostri formano una squadra di specialisti che ha ancora a che fare con il crimine, ma in tutt'altra prospettiva. Serra si diverte a sparigliare le carte e a proporre in vesti inconsuete o trasfigurate i comprimari del soggetto tradizionale, aggiungendo di volta in volta qualche vecchia conoscenza che i fan non faticheranno a identificare.
Giovanni Eccher, dal canto suo, confeziona l'avventura più spumeggiante e adrenalinica della sua gestione, prima di passare la penna ad Adriano Barone, a cui è stata affidata la sceneggiatura della seconda metà della miniserie. Veterano di Nathan Never, Eccher costruisce con bravura ed esperienza su un canovaccio intramontabile nella fantascienza – un mondo minacciato dalla distruzione – un racconto agile e intrigante che fa il verso agli stilemi di riferimento.
Questi ultimi sono ancora una volta ben evidenziati della copertina dell'albo, un chiaro tributo allo Star-Lord di John Byrne – delizioso il dettaglio del trattino nell'intestazione, tipico in quelle dei comics. L'illustrazione, così come i disegni de I dominatori del cosmo, è firmata da un artista ben noto ai neveriani di razza: Andrea Bormida, che reinterpreta con grande personalità e un approccio moderno gli elementi classici caratterizzanti dell'episodio, offrendo un'ottima prova di qualità estetica e tecnica recitativa.