Napoleon: The Director's Cut, la recensione: in Bonaparte è meglio la cinematografica
Disponibile su AppleTv+, la versione estesa del biopic uscito al cinema lo scorso novembre aggiunge spettacolo e maggior approfondimento dei personaggi. Ma è un bene?
La tendenza di Ridley Scott a proporre Director's cut dei suoi lavori non è certo una novità: riguarda sia i capolavori del passato (Alien, Blade Runner) sia i lavori più recenti (Le Crociate, Robin Hood) e spesso le aggiunte sono sostanziali e giustificate. Quello che invece non accade per Napoleon, biopic interpretato da Joaquin Phoenix, la cui versione estesa non ci ha del tutto soddisfatti. Ecco le nostre impressioni.
Cosa contiene la Director's Cut di Napoleon
Nei 48 minuti complessivi in più, la Director's Cut approfondisce in particolare le origini di Giuseppina e come si è unita al protagonista. Mostra poi più nel dettaglio alcuni passaggi chiave (la fallita invasione in Russia. la campagna d'Egitto) e altri inediti (il primo arrivo in Italia e la battaglia di Marengo, oltre che un tentato assassinio di Napoleone). Più spettacolo, maggior approfondimento dei personaggi. Ma è un bene?
Un lavoro in controcorrente all'orizzonte del suo autore
La versione cinematografica di Napoleon aveva ricevuto opinioni contrastanti: pur con un apprezzamento unanime per le battaglie e le scenografie, in molti avevano criticato la poca accuratezza storica, il fatto di tagliare molti passaggi cruciali della storia del grande Imperatore. Aspetti che a nostro avviso erano invece i punti di forza dell'operazione, in quanto a Scott interessava decostruire il mito intorno a questa figura: il Napoleone di Phoenix (in linea con molte sue interpretazioni) è un personaggio ingegnoso ma incapace di relazionarsi con gli altri, succube di una donna per sempre amata nonostante i tradimenti, quasi infantile in certe reazioni. L'orizzonte del cineasta era dunque la satira di un personaggio che si credeva Dio ma si rivela molto più terreno, l'irrisione verso un'intera pagina di Storia francese (dal Regno del Terrore al Congresso di Vienna).
Capitolo personaggi: la Director's Cut si concentra soprattutto sulla Giuseppina interpretata magistralmente da Vanessa Kirby. Oltre a conoscerla meglio prima del suo incontro con Napoleone, la vediamo in una scena chiave prima assente che modifica non poco la sua caratterizzazione. Un passaggio che connota la sua figura di un lato negativo prima solo accennato, depotenziando le sfumature che l'attrice ha saputo tratteggiare. All'ambiguità, la nuova versione preferisce l'esplicitazione, che per chi scrive non è mai un punto a favore. Stesso discorso per il protagonista, di cui vengono accentuati i caratteri comici, così come quelli di altri personaggi intorno a lui. Aggiunte interessanti ma tutto sommato superflue.
Insomma, la Director's Cut di Napoleon non si muove dalle parti di quella celebre di Blade Runner, che apporta significativi cambiamenti alla storia e riesce smarcarsi a sufficienza dall'originale. Al contrario, fa capire come le restrizioni (in questo caso stare in un minutaggio adeguato alla sala) a volte giovano agli artisti e alle loro opere.