Myrna e il tocco della morte, la recensione

Abbiamo recensito per voi Myrna e il tocco della morte, nuova opera di Sergio Algozzino e Deborah Allo

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Myrna e il tocco della morte, anteprima 01

La storia di Myrna è una di quelle che colpiscono allo stomaco e mozzano il fiato. La bambina è nata con il tocco della morte, e dunque tutto quello con cui viene a contatto muore. A pagarne le conseguenze per prima è stata ovviamente la madre, al momento del parto. Devastato dal dolore, il padre ha deciso di condurre Myrna in una radura circondata da un fittissimo bosco, così da isolarla dal resto del mondo.

Anni dopo, grazie agli insegnamenti del genitore, la ragazza sta finalmente imparando a gestire il suo terribile dono, ma il destino ha in serbo per lei ancora diversi bocconi amari, e ben presto sarà costretta a lasciare la sua casa e affrontare una dura realtà. Qualcosa che giunge dal passato è infatti tornato a reclamare la propria vendetta, e il prezzo da pagare sarà altissimo.

Dopo l'ottimo Il piccolo Caronte, Sergio Algozzino e Deborah Allo tornano a collaborare con Myrna e il tocco della morte, graphic novel pubblicata ancora una volta sotto l’egida di Tunué, precisamente nella collana Prospero’s Book Extra.

Se avete apprezzato la precedente prova di questo tandem creativo non incontrerete alcuna difficoltà a familiarizzare con questa favola dal sapore gotico. Sin dalle prime battute si empatizza facilmente con una protagonista al centro di tante ingiustizie che ne segnano l’esistenza. Senza mai perdersi d'animo e sorridendo alla vita, Myrna prosegue per la sua strada mossa da un animo gentile e dalla curiosità tipica della sua giovane età. Il suo racconto si fa incalzante e pieno di colpi di scena, che come violentissime raffiche di vento piegherebbero persino una quercia; ma sebbene Myrna sia un fuscello, resiste ai colpi, li assorbe e punta al proprio riscatto.

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Nello sviluppo dell'ultima parte del racconto emerge un tema importante che in precedenza viene solo sfiorato: la diversità. Attraverso le parole dei suoi personaggi ("La normalità è lo specchio deformato della realtà"), il fumettista palermitano ci ricorda come l’emarginazione sia uno dei mali che infettano la società e come la diversità rappresenti – oggi più che mai – l’arma per scardinare l’omologazione.

La storia di Myrna e degli altri bambini che incontriamo nel corso della lettura ci parla proprio di questo: incentivare l’individualità lasciando che siano le nuove generazioni a sovvertire l’ordine costituito. In tal senso, l'altro dono di Myrna (che non vi sveliamo) e la risoluzione della vicenda sono emblematici.

Rispetto alla precedente prova degli autori, questa è certamente più immediata ma del medesimo impatto emotivo. Con una prosa immediata e una trama ben strutturata, Algozzino costruisce un racconto costellato di significati e rimandi che, una volta colti, dispiegano una vicenda di grande fascino.

Anche in questa favola dai toni oscuri, la Allo risulta impeccabile nel trasmettere le suggestioni: il suo tratto e le sue tinte seguono gli umori del racconto, passando da una linea morbida a una spigolosa con grande dinamicità e riuscendo a mantenere sempre grande efficacia dal punto di vista espressivo.

Myrna e il tocco della morte è un'opera di grande spessore che guarda ai giovani con speranza. Applaudiamo con convinzione l’ottima prova di questo ormai collaudato duo di autori, nella speranza di leggere al più presto la loro prossima creazione.

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