My Little Pony: Una Nuova Generazione, la recensione
My Little Pony: Una Nuova Generazione introduce nuovi personaggi e mondi per proseguire il successo ottenuto con L'amicizia è magica
L'universo di My Little Pony ritorna con il film Una Nuova generazione, distribuito dal 24 settembre su Netflix, introducendo nuovi personaggi e mondi in grado di aprire il prossimo capitolo del franchise che possa continuare il successo ottenuto dalla recente serie tv animata che ha dato poi vita a lungometraggi spinoff e, ovviamente, a innumeravoli linee di merchandise e giocattoli.
La narrazione, senza particolari sorprese e seguendo lo schema ben collaudato dallo show che ha debuttato nel 2010, celebra l'importanza della collaborazione grazie a un gruppo di personaggi accattivanti e ben ideati per attirare l'attenzione della nuova generazione a cui si rivolge. Sunny risulta un mix di Belle e Luna Lovegood, con la sua natura da outsider e l'approccio positivo nei confronti degli altri, Izzy è una presenza leggera e incredibilmente estroversa, Hitch equilibra la situazione con la sua serietà e il rispetto per le regole, la principessa Zipp esce dagli schemi imposti dalla società in cui vive con un atteggiamento determinato e ribelle, Ruby incarna il fenomeno delle influencer e dei giovani che vivono usando i social media, e Sprout incarna il lato negativo delle insicurezze e del desiderio di ottenere l'approvazione dei propri genitori.
Ogni personaggio risulta ben radicato nella vita quotidiana con cui si confrontano gli spettatori di tutte le età e, nonostante il minor numero di citazioni cinematografiche e i legami con la cultura pop rispetto a L'amicizia è magica, i registi hanno inserito qualche elemento ironico che il pubblico adulto può identificare, come le locandine dei film o una trasformazione in dittatore con più di un punto di contatto con la realtà.
Il lungometraggio si muove su binari prevedibili e piuttosto scontati per quanto riguarda gli ostacoli che devono superare i protagonisti, risultando una visione piacevole, seppur poco incisiva, per chi non è più un bambino. Il mondo iper colorato, positivo e magico creato da Hasbro sembra però ancora in grado di attirare l'attenzione del proprio target di riferimento raggiungendo il proprio scopo di continuare a sfruttare, rinnovandosi solo quanto basta, il franchise anche nei prossimi anni.
Il mix di ironia, buoni sentimenti e messaggi educativi non delude e non esalta, funzionando comunque bene come capitolo introduttivo e proponendo una riflessione sul razzismo adatta ad affrontare l'argomento in famiglia con sensibilità e intelligenza.