My Friend Pedro è l'unico frutto dell'amor - Recensione

My Friend Pedro si muove sul palcoscenico in un balletto di morte elegante eppure nevrotico, spettacolare nell'esecuzione

Nerd per vocazione, pubblicista di settore per scelta. Inizio a scrivere nel 2004 di videogiochi per cambiare il mio piccolo mondo, per poi accorgermi che il gaming aveva già cambiato me. Laureato in management per l'impresa a Milano, ho fatto del pad e della penna virtuale i miei migliori amici. Sono stato contributor - e in alcuni casi senior editor - per diversi siti videoludici, per poi portare la cultura geek anche sulla stampa generalista e su alcune delle testate tech più rilevanti a livello nazionale ed internazionale. Senza dimenticare qualche scrittura in libertà su blog indipendenti, sempre focalizzati sul mondo in pixel e poligoni. "È vero, siamo tutti in vendita per un prezzo o per un altro. Ma tu sei diversa, indomita, solitaria. Tu non sei un cane, tu sei un lupo."


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Per un certo tipo di pubblico My Friend Pedro rappresenta tutto quello che dovrebbe essere un videogioco. Il frutto più prelibato dell'amor videoludico in una piantagione di uscite che si estende per centinaia di ettari. E non perché a guidare le vostre azioni nel videogioco di DeadTost Entertainment, pubblicato da Devolver Digital, sia letteralmente una banana, ma perché questa riedizione sotto steroidi del flash game del 2014 vi permetterà, tra le tante cose, di lanciare una padella, spararle per colpirla con il giusto angolo e andare di conseguenza a sforacchiare le interiora di un nemico di rimbalzo. Il tutto con una spettacolarizzazione dell'azione in slow motion che tanto deve all'indimenticabile Max Payne, e che potrete addirittura catturare in una breve GIF.

Capirete allora che il titolo confezionato da Victor Ågren (ex level designer di Media Molecule) è puro gameplay e divertimento. C'è sorprendentemente pure una trama a tenere insieme il tutto, dal deciso sapore pulp. Una sorridente banana fluttuante ci invita ad impugnare subito le pistole: qualcuno è sulle nostre tracce e vuole la nostra testa! Un mero pretesto, neppure troppo originale, per far scendere in campo le vere protagoniste della produzione, quelle meccaniche di gioco solidissime di stampo arcade di cui già dicevamo. E il divertimento che da esse, giocoforza, deriva.

[caption id="attachment_197046" align="aligncenter" width="1920"]My Friend Pedro screenshot L'assassino è capace di colpire da praticamente ogni posizione[/caption]

My Friend Pedro è una gemma di immediatezza, sì sporcata da qualche sbavatura ma che dimostra, su PC e Nintendo Switch, quanto Ågren sia riuscito ad allontanarsi dai colorati mondi di Little Big Planet e Tearaway per incanalare la sua creatività in uno shoot'em up con elementi platform in cui le principali ispirazioni sono Matrix, Equilibrium e naturalmente Max Payne. Tutte dosate alla perfezione, per un mix fuori dagli schemi in cui vengono innestati anche elementi stealth, intense boss fight e azioni decisamente non ordinarie per un action in due dimensioni. Sono 40 i livelli in cui sarete chiamati a mettere alla prova i vostri riflessi e a ricercare l'effetto sorpresa nell'esecuzione dei vostri avversari, tutti completabili in una manciata di minuti e che, grazie alla presenza di tre diversi livelli di difficoltà (quello base, "Difficile" e "Banana"), offrono sicura rigiocabilità.

"My Friend Pedro si muove sul palcoscenico in un balletto di morte elegante eppure nevrotico, spettacolare nell'esecuzione"Già a livello normale, poi, la sfida non è per nulla scontata, considerando che l'animo squisitamente arcade di My Friend Pedro si esprime nella corsa al ranking più alto, che dipenderà da quanto saremo stilosi nell'eliminare - in una catena di pallottole e bullet time, qui chiamato "focus" - una vittima dietro l'altra, senza subire danno. La ricerca del rank S in ogni quadro potrebbe richiedere numerosi tentativi e sa mettere alla prova anche il giocatore più navigato. Un desiderio che, l'ammettiamo, è riuscito a farsi strada anche verso i nostri polpastrelli, spingendoci a puntare sempre di più alla run perfetta. Immaginatevi la scena: skateboard ai piedi, vi esibite in un trick per aggrapparvi ad una carrucola, utile per precipitare con un'evoluzione dall'alto su tre malcapitati nemici e imbrattare le pareti con quel che rimane delle loro teste. Sareste capaci di resistere nel provare a ripeterlo per spingere il moltiplicatore di punteggio al limite? O, ancora meglio, nel tentare un approccio differente e ancora più pulito?

[caption id="attachment_197045" align="aligncenter" width="1920"]My Friend Pedro screenshot Prodursi in spettacolari evoluzioni permette di ripulire anche le stanze più dense di nemici[/caption]

My Friend Pedro si muove sul palcoscenico in un balletto di morte elegante eppure nevrotico, spettacolare nell'esecuzione, i cui strumenti di scena sono salti, capriole, wall jump e piroette per schivare i colpi avversari, ma anche corde, ascensori, piattaforme e strumenti letali assortiti. Senza dimenticare il suo vasto arsenale, che spazia tra pistole, doppie pistole, uzi, doppi uzi, fucile a pompa e fucile di precisione. Regolato da un'apposita barra che si ricarica in automatico, il focus è un elemento fondamentale per apprezzare al meglio il gameplay. Attivandolo, potremo avere un quadro più chiaro dell'azione, per sfruttare le tante interazioni ambientali e soprattutto rallentare il pensiero sulla prossima mossa a favore della creatività d'esecuzione.

Purtroppo, le sessioni di gioco meno canoniche (e le boss fight) sono la parte più debole dell'intero pacchetto, a causa di una gestione della fisica che è perfetta nelle fasi action, ma profondamente frustrante in quelle più simili alle esperienze platform. Non brilla neppure il comparto tecnico, realizzato in Unity, a causa di uno stile un po' anonimo e di una rivedibile pulizia complessiva. Si tratta quindi di una produzione che va solo giocata tutto d'un fiato, come fosse un concentrato di gore, spensieratezza e banane. E va benissimo così!

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