My Capricorn Friend, la recensione

Abbiamo recensito per voi My Capricorn Friend, opera di Otsuichi e Masaru Miyokawa

Nella vita spaccio libri e fumetti e mangio piadina e refusi.


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Edito in Italia da J-POP, My Capricorn Friend è un manga seinen scritto da Otsuichi e disegnato da Masaru Miyokawa; un thriller atipico e disarmante che affronta il tema del bullismo con sguardo crudo e disincantato, e che prende le mosse da una cronaca spietata delle possibili reazioni alle violenze subite durante quegli anni che vengono spacciati come “i migliori della propria vita”, ma che sono disseminati di insidie.

La casa di Yuya Matsuda è in una posizione strana: i venti sembrano soffiare tutti in quella direzione, trasportando con sé i più disparati oggetti che vanno ad accumularsi sul balcone della stanza del ragazzo. Tra foglie, spazzatura, vestiti e quant’altro, Yuya vi trova anche pagine di quotidiani la cui data fa talvolta riferimento… al futuro.

L’unica persona al corrente di questa stranezza è la sua amica Nozomi Honjo, con la quale condivide il segreto, omettendo talvolta di riferirle i particolari più surreali. Nonostante ciò, la vita di Yuya sembra scorrere senza che accada nulla di strano, almeno fino al giorno in cui non si imbatte in un suo compagno di scuola, Naoto Wakatsuki, che si trova per strada con in mano una mazza da baseball insanguinata, con la quale confessa di aver colpito a morte Akira Kaneshiro, il bullo che lo tormentava.

Fin dalle prime battute della storia veniamo calati in un ambiente di violenza, soprusi e indifferenza. Gli studenti assistono ad atti di bullismo e sono perfettamente consapevoli di cosa subiscono alcuni loro compagni, ma nessuno, anche di fronte all’evidenza, è disposto ad agire. Può il lettore biasimare la scelta di Yuya di far finta di niente, se giustificata dalla paura di diventare a sua volta una delle vittime? Quello che viene narrato è un circolo vizioso di timori e primordiale senso di sopravvivenza: se si vuole uscire indenni dal liceo si deve evitare di dare a qualcuno un motivo per rendere la tua vita un inferno.

Naoto, nel frattempo, subisce. Quotidianamente, si trova a sopportare il peso delle angherie e delle violenze da parte di un altro studente, rinomato e temuto bullo lasciato libero di agire. Almeno fino al giorno in cui qualcosa si spezza e Naoto reagisce, ammazzando il suo carnefice. La violenza subita genera, in modo inevitabile, altra violenza, talvolta contro se stessi, altre volte – come in questo caso – contro chi per primo quella violenza l’ha perpetrata.

Di fronte a un gesto estremo che sconquassa l’equilibrio della quotidianità, Yuya decide di aiutare Naoto cercando di evitare che si avveri ciò che ha letto in un ritaglio di giornale proveniente dal futuro. Il lettore assiste quindi a una fuga senza meta che si rifà al mito ebraico del capro espiatorio di Azazel, la bestia che il sacerdote sceglieva per liberare la comunità dai peccati: caricato del peso della colpa che gli uomini non avrebbero potuto sostenere, veniva mandato a vagare nel deserto.

Le riflessioni si infittiscono, con l’inevitabile ricerca delle motivazioni che hanno generato la violenza in primo luogo e quelle che hanno portato alla generale noncuranza di fronte a essa; ma sfogliando le pagine, sempre più dettagli vengono a galla, restituendo un quadro molto più complesso di quello che si può immaginare.

Ciò che emerge dall’insieme della vicenda è la spietatezza dell’indifferenza. Un susseguirsi di “se solo me ne fossi accorto” e “se solo avessi agito prima”, che ha reso inevitabile dei sacrifici per essere interrotto. Ed è proprio il sacrificio che apre uno spiraglio di speranza che, pur lasciando l’amaro in bocca, fa comunque strada alla possibilità che, smettendo di chiudere gli occhi, le cose possano cambiare.

L’intensità della storia è accompagnata dai disegni puliti e precisi di Miyokawa, con i suoi primi piani e gli scambi di sguardi dalla forte carica emotiva, così come con le cura dei dettagli nelle scene in cui le correnti si avventano all’interno della stanza di Yuya, in turbini di foglie e petali.

My Capricorn Friend, nella curata edizione con sovraccoperta proposta da J-POP, è una storia che sviscera il dramma reale del bullismo e quello del distacco nei rapporti umani, che porta gli individui a non voler combattere quelle battaglie, che seppur giuste, fanno troppa paura per essere affrontate. Un volume unico che vale assolutamente la pena di leggere.

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