MXGP2, la recensione
Milestone ci riprova con il motocross, e convince a metà: la recensione di MXGP2
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Milestone ci ha già provato una volta ad offrire agli appassionati una simulazione che fosse all’altezza della sua fama come sviluppatore a proprio agio con le due ruote. Purtroppo, a discapito delle buone intenzioni, il primo capitolo di MXGP non seppe imporsi come sperato. Questo seguito non stravolge la formula, la aggiorna, apportando una sensibile quantità di migliorie sia nell’ambito gestionale, che nel gameplay.
Il menù principale è ricchissimo e si adegua agli standard imposti dalle altre produzioni della casa milanese. Oltre al multiplayer online che se la cava alla grande, nonostante un matchmaking non proprio fulmineo, il giocatore solitario può sbizzarrirsi nei modi più disparati. Tracciato di Prova è l’ideale per saggiare le proprie abilità senza grosse ripercussioni; Eventi Reali vi impone di raggiungere determinati obiettivi e piazzamenti, in gare tratte dal mondiale dello scorso anno; in Monster Energy FIM Motocross of Nations, basato sull’online, si difendono i colori della propria nazione, tentando di racimolare più punti possibile in una serie prestabilita di circuiti; Stadium Series, tra le modalità più divertenti di tutte, propone una manciata di tracciati dal design sopra le righe, ambientanti all’interno di un’arena.
[caption id="attachment_154015" align="aligncenter" width="508"] Il multiplayer online permette sia di affrontare una singola gara, sia di imbastire un vero e proprio campionato.[/caption]
Se in termini di contenuti MXGP2 convince, anche considerando il buon numero di piloti e tracciati ufficiali presenti, sul fronte ludico si continua a segnalare qualche imprecisione di troppo. Disattivando tutti gli aiuti del caso, il gioco offre una simulazione tremendamente realistica, quasi sino all’eccesso. Mentre lo stick sinistro, come di consueto, serve a direzionare la moto, con il destro gestirete il pilota stesso, chiamato a distribuire il suo peso per controbilanciare le asperità del tracciato. Affrontare un salto senza prepararsi all’atterraggio ha drammatiche conseguenze; imboccare un tornante senza assecondare la curva farà perdere secondi preziosi. Al massimo livello di difficoltà la creatura di Milestone diventa una sorta di Dark Souls su due ruote, con tutte le implicazioni (positive e negative) del caso. Via via che si attivano gli aiuti, al contrario, il tutto diventerà più facilmente gestibile (e godibile) anche per i semplici curiosi, a patto di scendere a compromessi con un gameplay e un motore fisico purtroppo non al passo con i tempi.
"Al massimo livello di difficoltà la creatura di Milestone diventa una sorta di Dark Souls su due ruote"Complici animazioni non proprio riuscitissime, spesso si lamenta una cronica mancanza di fluidità nella gestione del mezzo. Inoltre in alcune occasioni, rare per fortuna, il feedback di alcune manovre, soprattutto nei contatti con gli avversari, risulta irrealistico, esagerato, poco accorto delle leggi della termodinamica. Piccole sbavature, certamente, ma che si fanno notare tanto più che le ambizioni simulative della produzione cercano di distinguerla dalla concorrenza.
[caption id="attachment_154016" align="aligncenter" width="508"] La visuale in prima persona è certamente la più spettacolare, ma mette anche a nudo le tante sbavature grafiche.[/caption]
MXGP2, rispetto all’iterazione del 2014, segna solo un timido miglioramento. In termini di contenuti, la creatura di Milestone ha moltissimo da offrire. Peccato che sul fronte puramente ludico non ci sia stato quel passo in avanti tanto sperato. Discorso assolutamente simile per l’ambito grafico-sonoro, certamente più rifinito se paragonato al precedente capitolo, ma ancora incapace di staccarsi completamente (e visibilmente) dalla passata generazione di console. Alcuni campionamenti, certe texture, buona parte delle animazioni non rendono giustizia agli hardware contemporanei e lasciano presuppore che sia giunto il momento, per lo studio milanese, di mettere seriamente mano al motore grafico e di aggiornarlo prontamente. Resta comunque un titolo caldamente consigliato ai fan delle motocross. In giro, dal punto di vista simulativo, non troverete certo di meglio.