MXGP 3, Milestone inaugura il suo nuovo bolide - Recensione

L’Unreal Engine al servizio della motocross: la recensione di MXGP 3

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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MXGP 3 rappresenta il cambio di rotta, di passo, di direzione per Milestone, team nostrano a cui già da diversi anni si chiedeva a gran voce di variare il proprio approccio, di inspessire l’offerta, vista la qualità di fondo, cristallina, del modello di guida sui cui si basano, da sempre, le produzioni della software house milanese.

La terza immersione nel mondo della motocross è evidentemente un’esperienza di passaggio, un’evoluzione ancora incmpiuta, quasi si trattasse un piccolo assaggio, una fugace anteprima delle simulazioni che verranno una volta che l’affiatamento con l’Unreal Engine aumenterà. Sì, perché il motore realizzato ad arte da Epic Games è la vera novità di quest’edizione di MXGP, il propulsore che da qui in poi alimenterà i racing game di Milestone.

[caption id="attachment_175264" align="aligncenter" width="600"]MXGP 3 screenshot Imparare l’arte dello scrub sarà fondamentale per avere la meglio ai livelli di difficoltà maggiori.[/caption]

Inutile, dunque, girarci intorno: le tanto agognate migliorie in termini grafici sono visibili, palpabili, discriminanti? Senza alcun dubbio siamo di fronte ad un evidente power-up, un incremento che non si limita all’aspetto estetico, ma che coinvolge anche la fisica, il comportamento di piloti e moto durante le gare.

Sebbene già in passato i modelli poligonali dei mezzi fossero convincenti, l’ambientazione, gli effetti luce e la definizione delle texture possono finalmente definirsi degni di questa generazione di console. Soprattutto nei casi di gran premi in notturna, MXPG 3 si lascia apprezzare, nonostante permanga qualche sbavatura. La pioggia, per esempio, è tutt’altro che credibile, qualche animazione sembra troppo legnosa, la deformazione del terreno, in certi casi, appare posticcia.

"Siamo di fronte ad un evidente power-up, un incremento che non si limita all’aspetto estetico, ma che coinvolge anche la fisica, il comportamento di piloti e moto durante le gare"

Piccoli difetti, che fortunatamente impallidiscono, come dicevamo, grazie alla rigorosa gestione della fisica. In caso di pista bagnata diventa estremamente più complicato non farsi disarcionare, soprattutto nei casi di collisione con gli avversari; i solchi che si formano con il progressivo passaggio delle moto aiutano ad impostare la traiettoria, ma diventano anche pericolosi ostacoli, nel caso la si calcoli malamente; eseguire correttamente uno scrub, manovra in cui si inclina il mezzo durante i salti per limitare il più possibile il tempo passato in volo, presuppone una perfetta padronanza del sistema di controllo.

Nemmeno questa iterazione della serie, difatti, rinuncia alla sua principale qualità: la ricerca del realismo. Naturalmente, con tutti gli aiuti del caso attivati, completare una gara è un gioco da ragazzi. Sorpassare un avversario dopo l’altro, stando solo attenti a controllare a grandi linee la direzione della moto, è una consuetudine comunque divertente grazie al ritmo di gioco e alla sensazione di velocità ben ricostruita. I veri esperti, tuttavia, non vedranno l’ora di disattivare i freni congiunti, il controllo di trazione, il cambio automatico. Giocato in queste condizioni, MXGP 3 è davvero materiale per pochi adepti, visto che restare aggrappati alla moto, tra avversari da evitare e ostacoli da superare, diventa davvero complesso.

[caption id="attachment_175266" align="aligncenter" width="600"]MXGP 3 screenshot Tra gli innegabili pregi in termini grafici di MXGP 3, vale anche la pena annoverare il frame rate ancorato ai 30 fps.[/caption]

Come in passato, purtroppo, le collisioni continuano a convincere poco. Nonostante, anche sotto questo punto di vista, i passi in avanti siano visibili, ogni tanto capita di vedersi sbalzati dalla moto senza alcun motivo apparente. Similmente, anche l’I.A. si ripresenta priva di spirito d’iniziativa, fin troppo prevedibile, ancorata agli stessi pattern di sempre. Proprio in questi ambiti si intravede tutta l’inesperienza, relativa beninteso, di Milestone con l’Unreal Engine, gli aspetti che, una volta migliorati, concorreranno a creare la simulazione definitiva che, lo sappiamo, è nelle corde e nelle possibilità del team milanese.

Nulla di cui lamentarsi, invece, sotto il profilo contenutistico. Per quanto manchi qualcosa di realmente nuovo, le modalità presenti soddisferanno ogni palato. Dalle gare veloci, al multiplayer online, passando per il time attack, la parte del leone la giocherà l’immancabile Carriera che vi permetterà, creato il vostro avatar digitale, di scalare classifiche e campionati, sino a diventare i numeri uno della MXGP.

Tra sponsor e obiettivi sempre più difficili da soddisfare, lungo le varie stagioni sbloccherete una mezza infinità di oggetti con cui personalizzare l’equipaggiamento dell’avatar e potenziare le moto custodite all’interno del garage. Purtroppo, tutta la parte gestionale, anche questa volta, è unicamente affidata a qualche schermata di testo in cui compiere una scelta tra le poche opzioni disponibili, scelta di design sicuramente comoda, ma poco impattante e coinvolgente.

[caption id="attachment_175265" align="aligncenter" width="600"]MXGP 3 screenshot Il gameplay è come sempre malleabile e adattabile a qualsiasi videogiocatore, grazie ai tanti aiuti alla guida attivabili e disattivabili.[/caption]

MXGP 3 è un’incoraggiante inizio. Milestone, con questo nuovo episodio della saga dedicata alle motocross, ha dimostrato determinazione, impegno, finalmente coraggio. Nonostante il fascino dei motori grafici proprietari resti inalterato, la scelta di sfruttare le potenzialità dell’Unreal Engine ha dato certamente i suoi frutti. Il comparto grafico e la fisica, difatti, sono finalmente degni di questa generazione di console, complici, entrambi, di aver dato vita ad un racing simulativo fondamentalmente imperdibile per gli appassionati.

Resta qualche sbavatura, qualche difetto cronico ancora non risolto, il mancato inspessimento di una modalità carriera che continua ad essere troppo ripetitiva, ma la strada è certamente quella giusta. In attesa della simulazione definitiva made in Milestone, è sicuramente un ottimo passatempo, gustoso e divertente soprattutto se siete appassionati di motocross.

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