Murderville (prima stagione): la recensione

Murderville non è una normale serie tv ma bensì il punto di incontro tra uno sketch del Saturday Night Live e uno show di improvvisazione, con Will Arnett a prendersi tutti i rischi del caso

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Murderville, la recensione della prima stagione della serie Netflix con Will Arnett in arrivo il 3 febbraio.

Ogni mattina, il detective Terry Seattle si sveglia e sa che dopo aver fatto colazione, incontrerà un nuovo partner con il quale dovrà indagare su un omicidio: benvenuti a Murderville!

A tirare le fila del nuovo show di Netflix, il poliedrico Will Arnett, conosciuto per Arrested Development, per essere la versione LEGO di Batman e per aver prestato la voce a Bojack Horseman, una delle figure animate più influenti degli scorsi anni.
Annunciata a sorpresa meno di un mese fa dallo stesso Arnett, Murderville debutterà il 3 febbraio su Netflix con tutti e sei gli episodi. Basata sulla comedy della BBC Murder in Successville, Murderville non è una normale serie tv ma bensì il punto di incontro tra uno sketch del Saturday Night Live e uno show di improvvisazione.

Ogni episodio vede un nuovo partner per Terry Seattle (Will Arnett), e un altrettanto inedito caso di omicidio. I detective in prova sono tutte figure di spicco dello showbiz americano: Annie Murphy, Conan O’Brien, Ken Jeong, Kumail Nanjiani, Marshawn Lynch e perfino Sharon Stone. Al fianco di Arnett, ognuna di queste star dovrà scoprire chi è l'assassino, interrogando tre sospetti e prestando attenzione a ogni dettaglio. C'è però una caratteristica che rende la serie diversa da una normale comedy poliziesca: la guest star di ogni episodio non ha un copione, e dovrà farsi travolgere dalla follia di Arnett improvvisando sul momento, inconsapevole di cosa accadrà.

Murderville recensione
Benvenuti a Murderville!

Nonostante ogni caso di Murderville sia principalmente slegato da quello successivo, c'è un filo conduttore che collega ogni episodio: la vita di Terry Seattle. Il detective è cambiato da quando la sua partner è stata uccisa quindici anni fa, in un caso ancora irrisolto. La sua vita privata è andata a rotoli e da allora cambia collega ogni giorno, incitato dal capitano Rhonda Jenkins (Haneefah Wood). Mano a mano che proseguirete nella serie, la trama orizzontale di Terry si intersecherà con le indagini verticali e gli ospiti che, inaspettatamente, lo aiuteranno a fare quel passo in avanti tanto ricercato. Molte le figure ricorrenti nel cast in ogni episodio, oltre alla già citata Rhonda, ci saranno il medico legale Amberg Kang (Lilan Bowden) e il detective Darren “Daz” Phillips (Phillip Smithey). Anche i diversi criminali e testimoni risultano alquanto credibili nelle strane situazioni e indagini di Terry e compagnia, dando a ogni scena del caso un sapore da sketch del Saturday Night Live.

Murderville ci mette di fronte a sei casi di omicidio più o meno riusciti, ma che sono il mero pretesto per mettere l'ospite in situazione inappropriate e farlo reagire il più spontaneamente possibile. Proprio per far trasparire questa naturalezza, le risate e i sorrisi non sono tagliati, anche quelli dei cadaveri che non riusciranno a rimanere immobili per l'ilarità del momento. Per questo motivo ho paragonato lo show a un lungo sketch del Saturday Night Live, spettacolo comico a cui Arnett e il pubblico americano sono sicuramente abituati, dove è normale commettere un errore e non correggerlo al montaggio. A questi ingredienti, aggiungete l'improvvisazione dell'ospite di turno, in qualcosa che nel nostro paese è paragonabile a quanto fatto da Ale & Franz con Buona la Prima, e avrete situazioni spiazzanti anche per lo stesso protagonista.

Al momento non si sa ancora se la serie sia stata tradotta in italiano o se verrà distribuita in inglese coi sottotitoli, ma si può già affermare che si tratta di un prodotto adattabile con qualche difficoltà in italiano (e alcuni sottotitoli fanno molta fatica a tradurre i giochi di parole) e che dà il meglio di sé nella versione originale.

murderville 2

Un gioco interattivo senza un reale vincitore

L'altro aspetto principale di Murderville che potrebbe lasciare perplessi gli spettatori che cercano una normale comedy è sicuramente il gioco dei colpevoli. Al termine di ogni episodio, la guest star dovrà indovinare chi è stato, portando a termine il caso con una deduzione, che verrà confermata o corretta dal capitano Rhonda. Questo fa sì che lo spettatore giochi con l'ospite e cerchi di notare tutti i dettagli nascosti dagli attori tra le varie battute, rendendo anche quasi più interattiva la visione. Gli episodi seguono una struttura simile tra loro, che porta Terry e il suo collega famoso a interrogare tre sospetti, a volte faccia a faccia altre infiltrandosi sotto copertura con tanto di auricolari e suggerimenti folli. Il comico canadese dà il meglio di sé e ruba quasi sempre la scena, dando però spazio a ogni ospite di poter dire la sua, spiazzarlo e convincerlo di aver fatto la scelta giusta. Purtroppo c'è un determinato particolare ricorrente per quasi tutti gli episodi, e che potrebbe dare fastidio e rovinare il gioco una volta che ve ne sarete accorti. Smontato il quiz basato sulle vostre capacità da detective, vi resterà solamente il lato degli sketch e la costante voglia di Arnett di far ridere il suo interlocutore.

È difficile scrivere una recensione di uno show come Murderville, perché c'è da analizzare l'aspetto comico che è da sempre una delle cose più soggettive del mondo. Ciò che fa ridere qualcuno non ha, e soprattutto non deve, per forza avere lo stesso effetto su qualcun altro. Ve ne renderete conto se proverete a vedere qualche episodio della serie: ogni guest star ride per motivi diversi, e lo stesso Arnett in certi contesti fatica a mantenere un'espressione imperturbabile.

La formula è semplice e in un altro mercato potrebbe essere anche vincente. La serie è così un esperimento che dà grande importanza all'improvvisazione e che, proprio per questo motivo, non si vergogna di mostrare sorrisi e risate anche nei momenti più cupi, come l'ispezione di un cadavere o la rivelazione del colpevole. A metà strada tra uno sketch del Saturday Night Live e uno spettacolo di improvvisazione, se sapete cosa aspettarvi, Murderville vi scivolerà addosso senza infamia e senza lode.

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