Murder Mystery 2, la recensione

Come già nel primo film anche Murder Mystery 2 dimostra che il meglio Adam Sandler lo dà quando messo in coppia con qualcuno che lo sfidi

Critico e giornalista cinematografico


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La recensione di Murder Mystery 2, la commedia con Adam Sandler e Jennifer Aniston disponibile su Netflix

È forse questa la modalità di commedia in cui Adam Sandler funziona meglio? Non ci sono dubbi sulla sua forza comica: energico, dotato di grandi tempi, bravo sia con le parole che a concepire idee visive divertenti. Ce ne sono di più sulla sua capacità, voglia e dedizione a creare dei film comici o di commedia che abbiano un senso e possano andare oltre il riassunto di gag, spesso mal amalgamate, spente, stanche e insipide. Sia Murder Mystery che Murder Mystery 2 invece sembrano mettergli dei paletti, una spalla di eccezionale livello (che poi spalla non è, anzi quello è uno dei segreti) e creare un contesto in cui il carico del film non è tutto sulle sue spalle, lasciandolo libero di fare incursioni dal lato.

Avevamo lasciato i coniugi Spitz pieni di gloria per aver risolto un complicato caso di omicidio e adesso li troviamo incapaci di portare avanti il loro nuovo business da investigatori. La loro unica speranza è che accada un altro bell’omicidio clamoroso e a fagiolo vengono invitati al matrimonio di un membro del cast del film precedente che verrà ad un certo punto rapito. Si ricrea quindi quella stessa situazione con in più Mark Strong (dopo Grimsby abbonato al ruolo di duro in commedie) nei panni del membro dei corpi speciali che gareggia con loro nell’investigazione e l’ambientazione parigina. Tutto secondo i piani del cinema americano in vacanza europea, stereotipi inclusi, ma di nuovo più divertente della media di Adam Sandler.

La presenza di un intreccio forte e di Jennifer Aniston, che spalla non lo è mai, anzi è ingombrante, bravissima a portare le gag, capace di tenere testa a tutti quanto a carisma e fantastica quando c’è da fare umorismo fisico, stimola Sandler. Non è mai lui il centro dell’attenzione, così mette a segno colpi di coltello con le battute, con i tempi e con i commenti su quello che sta succedendo. Anche i luoghi comuni dei film di Sandler, come i personaggi stranissimi e spesso senza una mano o un braccio, sembrano più freschi. E bisogna ammettere che anche le sequenze di colluttazione e azione, nonostante non possano certo essere la parte più importante di un film come questo, non sono fatte per niente male!

Messo artificialmente in un ruolo spesso comprimario Adam Sandler trova la sua dimensione comica perfetta in un film. Certo tutta la detection e l’indagine non sono più sensate di quelle di Ace Ventura o delle detective comedy in genere, ma la produzione Netflix garantisce una gran confezione, grandi scene parigine, esagerazioni ben dirette (tutto il finale sulla torre Eiffel scemissimo e serissimo al tempo stesso è tra le migliori sandlerate degli ultimi anni). Se è vero che Sandler quando ci si mette è il disimpegno più abissale fatto persona, questa serie di film rendono accettabile e divertente la sua determinazione a non impegnarsi.

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