Ms. Marvel vol. 1: Fuori dalla norma, la recensione
Abbiamo recensito per voi il volume d'esordio di Ms. Marvel, la premiata serie della Casa delle Idee firmata da G. Willow Wilson e Adrian Alphona
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Di tradizioni, retaggi culturali e dell’essere adolescenti oggi si parla in questo volume edito da Panini Comics nella collana Marvel NOW! Collection che presenta i primi cinque numeri della serie originale dedicata alla nuova Ms. Marvel. Kamala Kahn è una sedicenne di origine pakistana che vive nel New Jersey insieme alla sua famiglia. Le sue giornate si dividono tra il Circle Q, negozio in cui lavora il suo miglior amico Bruno Carrelli, estenuanti ore di scuola al Liceo Coles, le lezioni per i giovani musulmani dello sceicco Abdullah e gli ormai classici scontri generazionali con i genitori Amu e Ammi. Insomma, la tranquilla vita di una normale adolescente che trova una fuga dall’anonima quotidianità nel desiderio di emulare le gesta di Carol Danvers, la Ms. Marvel originale (oggi Capitan Marvel), e in giochi di ruolo online. Fin quando, nel tentativo di rompere questa routine, non decide di disobbedire al tassativo diniego di partecipare a una festa organizzata dai compagni di scuola. Purtroppo, come spesso accade, quello che dall’esterno sembra un evento unico e imperdibile si rivela essere un incubo: l’ennesima occasione buona per i coetanei di farsi gioco delle sue abitudini e trasformarla nell’obiettivo dei loro sfottò. Delusa e arrabbiata Kamala si allontanerà dalla festa, infastidita anche dalle eccessive attenzioni di Bruno, proprio mentre le Nebbie Terrigene scendono su Jersey City. Qualcosa di inatteso stravolgerà l’esistenza della nostra giovane protagonista, qualcosa che la cambierà per sempre.
Perfetta è la caratterizzazione tratteggiata dalla Wilson per i suoi personaggi. Kamala non ha le stimmate dell’eroina né alcuna volontà di diventarlo; vuole semplicemente essere normale, come qualsiasi altra ragazza della sua età. Un’adolescente spensierata che possa mangiare sandwich, andare a una festa tra amici, sentirsi svincolata da regole e imposizioni dettate dalla sua cultura e ritenute ormai obsolete, superate, lontane dalla realtà di tutti i giorni. Questo la avvicina a figure quali Peter Parker, Bruce Banner, Ben Grimm, reietti tenuti ai margini della società, che tutt'a un tratto entrano in possesso di poteri con i quali possono trovare un riscatto dalla loro condizione di sconfitti. A implementare questa sensazione di emarginazione concorre il suo essere musulmana in territorio "straniero" e tutto il carico di mistero, paura e pregiudizio che ne consegue. La stessa Zoe Zimmer, tipica oca giuliva del liceo frequentato da Kamala, si fa portavoce di tutti quei luoghi comuni che da sempre accompagnano questa religione e che portano a vedere i suoi seguaci come dei barbari, rozzi e disumani, privi di qualsiasi forma di modernità o avanzamento ideologico. Contraddizioni e situazioni imbarazzanti segnano non solo la convivenza di esponenti di etnie differenti, ma anche quella di chi convive sotto lo stesso tetto pregando lo stesso Dio. Se in Persepolis l'autrice Marjane Satrapi ci offriva uno sguardo interno e nuovo della rivoluzione islamica che ha stravolto l’Iran, e lo faceva attraverso lo sguardo innocente e disincantato di una bambina, con Ms. Marvel l’obiettivo si sposta ai giorni nostri, focalizzandosi sulla diffidenza e l’odio che caratterizzano il quotidiano e sfociano in atti di violenza che riempiono la cronaca locale e internazionale.
Ms. Marvel è una lettura che guarda a un pubblico giovane che ha fame di narrativa a fumetti, che sappia parlare loro di cose concrete e contingenti. Il perfetto lavoro in fase di scrittura della Wilson riesce a creare un’immediata empatia e le accattivanti tavole di Alphona conquistano anche il più diffidente dei lettori. Allo stesso tempo, Ms. Marvel guarda a quella fetta di pubblico che vuole ritrovare tra le pagine dei comics le stesse emozioni che trovava nei classici del genere. Poco altro da aggiungere a un fumetto che farà parlare di sé ancora per molto tempo.