Ms. Marvel 1x03 “Destined”: la recensione

Dopo due ottimi episodi, Ms. Marvel mostra le prime crepe in una puntata che, come potete leggere nella recensione, ci è comunque piaciuta

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La recensione del secondo episodio della serie Ms. Marvel, disponibile su Disney+

Quando venne creata nel 2013, Ms. Marvel stupì tutti per la naturalezza con la quale riusciva a ibridare l’atmosfera da teen drama con il genere supereroistico. Uno stile che rimandava la memoria alle migliori storie di Spider-Man degli anni Sessanta e Settanta, quando Peter andava ancora al liceo. Le prime due puntate dello show creato da Bisha K. Ali ci hanno trasmesso le stesse vibrazioni, come potete leggere nelle nostre recensioni sparse per questo articolo. 

Iman Vellani è una perfetta Kamala Khan, in grado di strappare un sorriso ogni volta che entra in scena. Il suo rapporto con Bruno e con Nakia ci ha catturati a ogni dialogo. Le origini dei suoi poteri, per quanto diverse dai fumetti, non sono mai state un vero problema. Eppure, per la prima volta dall’inizio della serie, la terza puntata mostra le prime crepe in un mosaico altrimenti perfetto.

UNA STORIA SEMPLICE

Ancora una volta, quando Ms. Marvel parla di esseri umani e di problemi quotidiani lo fa nel migliore dei modi. Ogni singola persona nella vita di Kamala ha un obiettivo, più o meno esplicito, da raggiungere. Questo permette allo spettatore di affezionarsi anche al personaggio più secondario, che comunque è mosso da un “fuoco” che lo rende vivo. Autentico. Il problema emerge però quando ci si addentra nel più classico lessico da “serie con i supereroi”.

Senza fare spoiler per coloro che non hanno ancora visto la puntata, scopriamo finalmente qualcosa in più sull’origine dei poteri di Kamala. Purtroppo la spiegazione che ci viene data è raffazzonata, confusa e persino poco convincente. È evidente che ci siano ancora molti elementi rimasti nascosti, ma se se cose dovessero rimanere per come ce le illustra questo episodio, possiamo affermare con certezza di non essere soddisfatti del risultato. Questo ci conduce anche al secondo elemento di disturbo dello show: i villain.

CAMBIO DI PROSPETTIVA

Ancora una volta senza voler rovinare l’esperienza a nessuno, diciamo che facciamo finalmente la conoscenza di quelli che potrebbero essere i villain di questa miniserie. Villain che ci sono presentati come buoni, simpatici e alla mano, ma che subiscono un cambio di psicologia così repentino da lasciarci totalmente confusi. Il motivo dietro questo mutamento e cosa esso comporta non solo ci è sembrato poco coerente, ma anche frutto di una pessima scrittura. Non c’era alcun bisogno di presentarli come “buoni”, se pochi minuti dopo viene rivelato che non lo sono affatto.

Tutto questo per arrivare a una sequenza d’azione che, pur con una messa in scena didascalica, non ci è dispiaciuta. Una domanda però continua a ronzarci nella testa: era davvero necessaria? Da qui la nostra paura più grande, ovvero che i Marvel Studios si sentano in dovere di ricondurre qualsiasi storia, anche quelle più uniche, al classico stilema che vede il bene affrontare il male tramite sequenze in CGI. Ms. Marvel, però, merita più di questo. Merita un’attenzione particolare ai rapporti tra i personaggi. Attenzione che abbiamo visto nei confronti dei comprimari principali, ma che avremmo gradito vedere anche in relazione con gli avversari della giovane eroina del New Jersey.

La terza puntata di Ms. Marvel vive in due universi differenti allo stesso tempo. Da un lato ci ha emozionati con l'aspetto umano dei vari personaggi, dall’altro ci ha delusi per la gestione dei poteri e dei villain. Siamo a metà serie e speriamo con tutte le nostre forze che la seconda parte dello show ritorni col focus sui rapporti interpersonali, piuttosto che prendere derive più semplici e scontate.

Trovate tutti gli aggiornamenti su Ms. Marvel nella nostra scheda.

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