Mr. Robot 4x11 "eXit": la recensione
Distruggere il mondo per rinascere, per cambiarlo, o anche solo per cambiare se stessi. Mr Robot si avvicina alla conclusione con un grande episodio
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Distruggere il mondo per rinascere, per cambiarlo, o anche solo per cambiare se stessi. Mr. Robot è una storia di infanzie tradite, aspirazioni soffocate, voglia di esserci, di partecipare alla vita, imparando a convivere con la paura di non essere accettati. E questa è la sua penultima parentesi prima del gran finale. Si tratta di un episodio sconvolgente in quei modi sottili e lineari che Sam Esmail ci ha insegnato ad apprezzare. C'è la rivoluzione assoluta, della mente, del mondo, e la provocazione visiva, e frammenti di realtà e illusione che si ricompongono tutt'intorno in un mosaico che solo con il series finale potrebbe restituire un quadro più logico.
In uno scenario quasi teatrale come tanti ne abbiamo visti durante la stagione, arriva il confronto finale tra i due. Tra le altre cose, si tratta di un lungo dialogo che non annoia mai, e che rielabora, sintetizza concetti già esplorati dallo show. Whiterose potrebbe, simbolicamente, essere un'ennesima manifestazione del pensiero di Elliot. Forse la parte più distruttiva, incapace di perdonare, incapace di elaborare il mondo, costretta a rifondarlo a partire da un'architettura informatica. C'è tanto di già visto in mille e più opere: il personaggio solo, che si crea un mondo a propria immagine. C'è la scatola magica di Lost e l'apocalisse finale di Fight Club: "It's an exticing time in the world" pare ricordare "You've met me in a very strange time of my life".