Mr Robot 4x05 "405 Method Not Allowed": la recensione

Giocando con il silenzio e l'ansia, Mr Robot ha tirato fuori un altro episodio da antologia

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi
Spoiler Alert
Mr Robot 4x05: la recensione

Il quinto episodio stagionale di Mr. Robot è racchiuso tra due parentesi parlate – che sono le uniche della puntata – e che lo definiscono su più livelli. La prima frase è pronunciata da Darlene a Elliot, recuperato dopo i fatti tragici del bosco, e semplicemente afferma che "non c'è bisogno di parlare". La frase finale è pronunciata invece da Vera a Krista, e, parafrasando un minimo, è "dobbiamo parlare". Il gioco qui è semplice e sfacciato, e lo sarà per tutto l'episodio. Sono battute che definiscono una situazione specifica, ma che oltrepassano il loro significato letterale per andare a colpire la mente dello spettatore. Il resto dell'episodio, intitolato Method Not Allowed, è infatti privo di dialoghi.

Mr. Robot è una serie che più di altre ammette l'automanipolazione. Gioca con se stessa e con lo spettatore, rielabora il senso di spaesamento e confusione della realtà a più livelli, a partire dalla paranoia di Elliot che inventa un mondo su misura delle proprie ansie. Nel momento in cui è del tutto priva di dialoghi – chissà, forse il vecchio Elliot avrebbe toccato l'argomento in un monologo interiore finale – la serie riflette su se stessa a livelli ancora più alti, di pura messa in scena e racconto seriale. È una bolla episodica chiusa in una bolla stagionale che corrisponde al periodo di Natale. E nel suo essere chiusa e autoreferente non è affatto diversa dall'episodio in piano sequenza della scorsa stagione.

Poi davvero muta non lo è mai. In più momenti la vicenda parla e si racconta, tramite messaggi in chat che esprimono pensieri, veicolano informazioni, comunicano obiettivi. E poi, in una puntata per vari motivi visivamente più impattante del solito, ancora più spazio è dato alle forme dell'hacking. Nello specifico qui l'obiettivo è entrare nella Virtual Realty, la compagnia che conserva i server della banca di Cipro. Elliot e Darlene ci riescono, mentre Dom è in missione per conto della Dark Army e Krista, ignara di ciò che la colpirà alla fine della puntata, semplicemente fa un giro per negozi in un clima di quiete che già anticipa tempesta.

Ma d'altra parte, quando la forma è così soverchiante rispetto al contenuto, Mr. Robot può funzionare anche come parentesi chiusa. Paradossalmente, essere visto come puro atto d'ingegno televisivo anche da chi non conosce il resto dello show. Nello specifico, qui il silenzio, oltre ad essere il gimmick audace e ammirevole, assume le forme del thriller d'infiltrazione, e si adatta benissimo alla missione da condurre in tempi rigidi e senza essere scoperti. C'è molta ansia, insomma, che diventa racconto esplosivo e velocissimo nella seconda parte, quella della fuga precipitosa. A perdifiato lungo le scale con una camera che precipita insieme ai protagonisti, in strada per fuggire in modi improbabili e assurdi dalla polizia.

A proposito, l'esagerazione nella fuga potrebbe indispettire qualcuno, ma sarebbe un errore. In più momenti la missione di Elliot è accostata alle assurde gesta di McClane in Trappola di Cristallo (con la sua scherzosa diatriba se si tratti di un film di Natale oppure no), e tutto serve a confermare l'autoconsapevolezza nell'esagerazione ricercata. È semplicemente un effetto voluto, che avrebbe stonato in qualunque altro episodio di Mr. Robot, ma che qui deve essere accettato proprio perché la puntata ha fin dall'inizio spostato se stessa su un linguaggio diverso rispetto al solito. E ce lo ricorda continuamente con intelligente ironia.

CORRELATO A MR ROBOT 4X05 RECENSIONE

Continua a leggere su BadTaste