Mr Robot 4x03 "403 Forbidden Error": la recensione

Il terzo episodio stagionale di Mr Robot presenta un interessante parallelo tra la figura di WhiteRose e quella di Gus Fring di Breaking Bad

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Spoiler Alert
Mr Robot 4x03 "403 Forbidden Error": la recensione

Il lungo segmento che apre il terzo episodio stagionale di Mr Robot traccia un interessante parallelo tra la figura di WhiteRose e quella di Gus Fring. Il riferimento in particolare sarebbe all'episodio Hermanos di Breaking Bad, nel quale la scrittura oltrepassava la cortina di mistero che circondava il personaggio e andava alle radici della genesi del male. Un male che evidentemente può assumere varie forme, ora più romantiche ora puramente diaboliche. Difficilmente, visto che l'episodio lo reintroduce, vedremo in futuro un Fernando Vera più umanizzato. Con Whiterose, personaggio peculiare e sopra le righe di per sé, un discorso di questo tipo può essere fatto.

Nello specifico qui si racconta di un suo amore giovanile, della difficoltà di essere altro rispetto all'apparenza raccontata dal proprio corpo, del dolore intrinseco nell'aprirsi con l'altro. Come per Gus Fring, c'è un dolore sopito e un amore tormentato, ma soprattutto c'è l'esigenza della maschera come obbligo o privilegio. Per il villain di Breaking Bad era un'esigenza dovuta alla presa di coscienza della propria debolezza: mai più – o quasi – Gus avrebbe abbassato la guardia o dimostrato pietà. Per Zhang l'acquisizione del potere, che per lui coincide con un posto di rilievo in Cina e maggiori contatti con l'America, significa anche maggiore libertà nell'essere se stesso, in un rapporto particolare in cui Whiterose è il vero volto. Il segmento culmina nell'inquadratura di alcune rose bianche sporcate di sangue: poco sottile, ma molto simbolico.

E poi c'è la vicenda di Elliot, che in qualche modo rappresenta il complemento ideale alla prima parte di episodio. Il racconto concreto vede l'hacker avvicinare Olivia Cortez, impiegata alla banca di Cipro, per rubare un codice di accesso. Tuttavia la missione è l'elemento secondario, nel momento in cui è più interessante il dialogo tra Elliot e la donna. Esmail non butta via i personaggi secondari, lo fa raramente, e anche qui, nel giro di pochi minuti, riesce a costruire un'idea di rapporto e un dialogo sentito e necessario tra i due. Gioca con una bizzarra idea di romanticismo legata alla tensione del momento.

Elliot potrebbe mandare all'aria tutto in ogni istante, siamo convinti in più occasioni che lo stia facendo, e invece qui l'atteggiamento paga, e tutto torna a posto con una sua naturalezza. In assenza della voce del protagonista, è la sua controparte immaginaria a trarre la morale della storia, che poi è anche la morale della vicenda di Whiterose. Aprirsi all'altro non è necessariamente un male, abbassare le linee di difesa per lasciar entrare qualcuno è un modo per poter essere finalmente se stessi, al di là delle maschere imposte dalla società e da noi stessi.

Ma non c'è tempo per riflettere troppo. Tornato nell'appartamento, Elliot vi trova Tyrell. Zhang ha deciso di nominarlo a capo della E Corp, e questo tornerebbe molto utile per distruggerli dall'interno. Non male, se non fosse che probabilmente i nemici sono all'ascolto. Per la terza volta, Mr Robot chiude su un finale sospeso molto apprezzabile, che rimanda ogni conclusione alla prossima settimana.

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