Mr Robot 4x02 "402 Payment Required": la recensione

A quarta stagione ormai avviata, Mr. Robot riesce ancora a sorprendere e a piegare il proprio racconto verso direzioni inattese

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Spoiler Alert
Mr Robot 4x02: la recensione

La cold open del secondo episodio stagionale di Mr Robot è dominata dalle musiche di Philip Glass tratte dal documentario Koyaanisqatsi. Le immagini scelte omaggiano il film originale e il suo stile frenetico, che tratteggia scenari metropolitani da incubo, velocissimi e inumani, che divorano persone sempre più uguali tra di loro. Qui l'idea di fondo è la stessa. La storia, narrata, ci racconta la presa del potere di Zhang/Whiterose, e il modo in cui ha dominato la scena politica internazionale in silenzio per decenni. Dalla critica alla società contemporanea della fonte originale ritorniamo al complottismo in grande spolvero della serie tv.

Da lì tuttavia l'episodio diverge ancora, e ci racconta qualcosa di più intimo mettendo al centro un problema personale di Elliot e Darlene. E non è tanto l'elaborazione di un lutto personale a determinare la loro storia qui, quanto ciò che ne consegue a livello di ritorno ad un passato che si erano lasciati alle spalle. La morte della madre dei due, che tutto sommato non provoca loro un dolore particolare, li riporta inaspettatamente alla scomparsa di Angela. C'è un walkman che contiene registrazioni da un passato che non può tornare, e c'è la confessione di Elliot che conferma di non aver mai superato quel dolore.

I traumi personali di Mr. Robot funzionano così, vengono dal passato, e danno spessore e personalità alle altre vicende, quelle più complottiste e internazionali. A volte danno addirittura loro una motivazione. Ci sono figli che perdono padri, ma ad esempio ci sono anche padri che perdono figlie, come accaduto a Philip Price, che conferma l'allontanamento dalla Dark Army e offre un'occasione a Elliot. I due – i tre, considerando Mr. Robot, e come scopriremo il conto non è finito – si mettono d'accordo per colpire il gruppo della Deus a cui fa riferimento il ministro cinese ossessionato dal progetto in Congo. È necessario riunirli tutti fisicamente in un solo luogo, e così Price annuncia le proprie dimissioni dalla E Corp.

Ciò mette Whiterose forse per la prima volta con le spalle al muro, lui che è così ossessionato dall'equilibrio e dal controllo del proprio mondo, come vedremo con un albero di Natale un po' troppo inclinato. A margine di tutto questo e di un piano ancora nelle fasi preliminari, scoppia un'altra crisi personale. Vera, lo spacciatore assassino che era tornato alla fine della terza stagione e di cui ci eravamo dimenticati fino ad ora, fa capolino tramite le parole di Darlene. Ne aveva parlato mesi prima con suo fratello, ma lui non aveva battuto ciglio. Piccolo problema, né Elliot né Mr. Robot hanno memoria della cosa. C'è una terza personalità.

La scena finale, volendo azzardare un'interpretazione, mostra quello che sembra il giovane Elliot insieme a sua madre in una sala conferenze identica a quella in cui nella prima stagione ascoltavamo la riflessione sull'1% di persone che controlla il mondo. Un mistero al momento insolubile, forse un luogo della coscienza, sul quale la serie dovrà dirci di più.

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