Mr. Robot 1x08 “eps1.7wh1ter0se.m4v”: la recensione
Tra colpi di scena e inattese rivelazioni Mr. Robot confeziona un episodio straordinario, che ci avvicina al finale di stagione
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Dimentichiamoci completamente del climax della scorsa settimana. La confessione di Elliot alla sua analista – e a se stesso – lascia il posto ad altre situazioni, altre esigenze, altre maschere da indossare. Elliot costruisce il mondo a sua immagine, o meglio a immagine delle sue necessità come individuo che ha bisogno di un nemico da abbattere per sopravvivere, cioè proprio per sentirsi vivo. E non c'è per nessun altro, come gli rinfaccerà giustamente Angela ad un certo punto. Cancella spazi della sua memoria per far posto a qualcos'altro, alla lotta senza quartiere ad un male incarnato, la Evil Corp, che non è nient'altro che la manifestazione concreta di tutto ciò che fa parte di quella società a cui segretamente Elliot aspira, ma che per limiti suoi non può raggiungere.
Episodio enorme quest'ultimo di Mr. Robot. È magistrale l'idea di iniziare nel mezzo di una lezione di danza alla quale, come se nulla fosse, Darlene e Angela discutono come vecchie amiche, insinuando fin dal principio un senso di smarrimento nello spettatore, l'idea di qualcosa che non va come dovrebbe. La puntata, che anche senza le esplosioni di scrittura finali sarebbe stata comunque ottima, riparte dal fallimento dell'ultimo attacco contro la Evil, mettendo in contatto Elliot con la carismatica White Rose (B. D. Wong) e la sua ossessione per il tempo. Ossessione che si riproporrà più avanti nel momento in cui Elliot rischia tutto di fronte a Gideon pur di rimuovere un ostacolo al grande attacco che avverrà di lì a breve. Non fosse abbastanza, scopriamo che, per motivi e in modi che ci sono sconosciuti, anche Wellick è in contatto con la Fsociety e con Mr. Robot.
L'inquietante epifania di Elliot si manifesta nel modo più eclatante e stratificato possibile, un gioco di maschere nel quale appaiono in rapidissima successione i volti di Wellick, di Mr. Robot, di Angela, e addirittura del creatore Sam Esmail. Sono schegge di personalità e ruoli che feriscono fino a strappare la quarta parete, oltre i monologhi interiori di Elliot rivolti ad un interlocutore non meglio definito (siamo proprio noi?), oltre la telecamera che verrà afferrata con forza e scaraventata a terra nel finale di puntata. Mr. Robot è una serie, un personaggio, un'identità segreta, un semplice ideale, e tutto questo insieme. Caricando di così tanti e contraddittori significati quello che poteva essere il suo ideale alter ego, Elliot al contrario ha esaurito e cancellato se stesso, svuotandosi nei mille significati e interpretazioni della realtà.