Motherless Brooklyn, la recensione | Roma 2019
Classico, fiero del proprio genere e così abile da muovercisi dentro Motherless Brooklyn svela una capacità registica preziosa in Edward Norton
MOTHERLESS BROOKLYN, DI EDWARD NORTON - AL CINEMA DAL 7 NOVEMBRE: LA RECENSIONE
Tutto ci si poteva immaginare tranne che Edward Norton potesse partorire un hard boiled classico losangelino, trasferendolo a New York. E addirittura poi che questo potesse venire bene. Motherless Brooklyn non ha davvero nessuna paura delle sue convenzioni, delle regole del genere e di suonare classico, e forse proprio per questo è così libero di essere un buon film, libero di concentrarsi e fare bene il proprio lavoro. Non ha ambizioni smisurate ma conosce così bene la storia del proprio genere e la padroneggia così bene (per quanto avendo sempre un romanzo come base) da permettersi anche un buon tocco personale. E che piacere un film che sa cosa fare e come farlo!
Funziona come azione, funziona come introduzione ad un protagonista che è il sogno di ogni attore, affetto da Tourette in anni in cui questa sindrome non ha nemmeno un nome e con un lavoro (l’investigatore) in cui l’ultima cosa da fare è sparare insulti in maniera incontrollata.
Chinatown è palesemente il suo modello ma Norton è così abile da muoversi parallelamente al film di Polanski e non nella sua ombra. Si prende il personaggio migliore già sulla carta, il più complicato da interpretare e quello che più muta (anche nella postura) lungo il film, guadagnando da sé la propria dignità, tuttavia è Alec Baldwin a fare il vero lavoro. Gli tocca un personaggio importante ma con poche scene e lui fa di ogni secondo un tesoro. Si veda come entra in scena, non inquadrato in volto, come cammina storto e ingombrante quando impone la firma di un certo documento già nelle prime scene, come si accende le sigarette con la bramosia di un coccodrillo che divora uomini sotto forma di fumo. Il vero Kingpin. Ogni gesto diventa una maniera per dire al pubblico che questo che interpreta è un animale possente, un rinoceronte della metropoli, inarrestabile e cattivo, quando alla fine il suo dialogo spiegherà tutto ciò il pubblico lo avrà già capito grazie a lui.
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