The Morning Show 3x05 - Love Island, la recensione

Nella puntata 3x05 con cui The Morning Show arriva a metà stagione, spiega molto e rilancia ancora di più ma sempre con toni da soap

Critico e giornalista cinematografico


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Spoiler Alert

La recensione dell'episodio 3x05 di The Morning Show, disponibile su Apple TV+

Arrivati a metà stagione The Morning Show regala quello che è l’episodio più completo e interessante fino a questo punto, tutto in flashback (un po’ come era capitato con la seconda stagione di The Bear, per chi l’ha vista), uno che spiega molto di quello che abbiamo visto e rilancia le restanti puntate sotto un’altra luce. Ad essere raccontato è il 2020, per stagioni. Dentro c’è il non narrato fino ad ora di diversi personaggi e ci sono i semi delle storie del presente. Capiamo molto di quello che abbiamo già visto e ci vengono date in pasto trame e intrecci con cui avere a che fare a lungo.

Le rivelazioni contenute nell'episodio

Vediamo ad esempio come è arrivata Chris al Morning Show, scopriamo il fidanzato mai visto di Mia e come Cory si sia accasato con la donna che gli ha venduto la sua nuova casa durante la pandemia. Cosa più importante di tutte scopriamo cosa sia successo a Bradley. E non è poco. La pandemia passata a casa di Laura, lo svelamento, in un certo senso, in diretta della loro storia quando sono andate in onda da casa propria, mostrando di vivere insieme, e poi le differenze tra le due, la madre morta di COVID e molto di sentimentalmente probante. Ma la parte forte è il momento in cui è andata a coprire l’assalto a Capitol Hill.

È una mossa tipica da industria del cinema americano quella di raccontare i fatti importanti della propria attualità, cioè trovare la maniera di inserire le storie di finzione in un contesto reale, quando questo contesto è un piccolo o grande trauma nazionale, qualcosa di cui sì è parlato e ha condizionato o ancora condiziona il paese. In questa stagione di The Morning Show, molto versata sulle culture wars (del resto Laura e Bradley litigano proprio perché la famiglia della seconda ha visioni oscurantiste sui vaccini), non poteva mancare l’apice della due Americhe, cioè quando una fazione non ha riconosciuto la vittoria alle elezioni dell’altre e per protestare ha assaltato la sede del congresso

I dubbi di Bradley

L’interruzione delle storie di tutti i personaggi (essendo un flashback) dà più spazio a quella di Reese Whiterspoon (e molto invece si nota l’assenza di Jennifer Aniston), e questa spinge tantissimo sul familiare. Raccontare Capitol Hill non è solo una scusa per inserire l’attualità nella serie ma anche una maniera (una delle molte che vedremo) di elaborare un fatto storico, di riguardarlo, ripensarci, inquadrarlo in un contesto e soprattutto raccontarne non tanto il portato di cronaca ma quello sentimentale. È così che Hollywood racconta la storia, non per spiegarne la logica o le radici ma per spiegare che effetto hanno avuto sulle persone i grandi momenti.

Durante l’assalto a Capitol Hill Bradley riprende tutto, gira immagini con il proprio cellulare, si trova nelle stanze del congresso durante gli scontri e ce ne sarebbe abbastanza per un bel po’ di trauma, ma ci viene aggiunta anche l’agnizione da melò. Dopo aver ripreso un manifestante che picchia un poliziotto scopre che dietro quella maschera c’è suo fratello. Quel video ora è nel cellulare di lei e in un conflitto da giornalista lei si trova a dover occultare una parte del servizio per evitare la galera al fratello. Questa cosa, condivisa con Cory (perché?!?!), rende anche il secondo complice di un’azione concordata ma che peserà.

È finalmente qualcosa di serio, un po’ di carne in una serie che è sempre di più una elevated soap opera. Purtroppo l’impressione è che proprio questa sua natura di soap opera sofisticata impedisca a The Morning Show di trattare tutto il 2020, incluso poi l’assalto a Capitol Hill, con la gravitas che servirebbe o almeno tirandone delle fila che non siano così terra terra e solo funzionali alla creazione di un nuovo conflitto e basta. La ricerca del clamore e del colpo a effetto in sé non è un problema, le più grandi serie ci hanno campato benissimo, è semmai condannabile la maniera blanda in cui viene fatto. 

Questa stagione parla di culture wars? E allora Bradley sarà messa nella situazione di scontrarsi/aiutare proprio il fratello, la persona a lei più vicina, che la pensa in modi opposti ai suoi. Ci sarebbe stato da auspicare almeno un vero scontro, cioè che le idee del fratello fossero espresse in modi sensati, cercando di mostrare le ragioni o almeno da dove venga quel risentimento che anima la rabbia, cercando di fare in modo che per quanto sia impossibile concordare si possa almeno empatizzare e quindi fare fatica a prendere una posizione. Invece qui la posizione, come sempre in questa stagione, è semplicissima da prendere. Non c’è nessun lavoro intellettuale da fare. Solo stare a guardare.

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