Moriarty the Patriot 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi Moriarty the Patriot 1, di Ryosuke Takeuchi e Hikaru Miyoshi

Nella vita spaccio libri e fumetti e mangio piadina e refusi.


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Ispirato ai racconti di Sir Arthur Conan Doyle, Moriarty the Patriot, edito da Planet Manga, è un manga scritto da Ryosuke Takeuchi e disegnato da Hikaru Miyoshi che prende il personaggio di James Moriarty, antagonista per eccellenza di Sherlock Holmes, e lo rende l’antieroico protagonista di una serie che racconta le motivazioni che hanno spinto il geniale professore di matematica a diventare un genio del crimine.

Inghilterra, 1886. I fratelli Lewis e William James vengono adottati dalla nobile famiglia dei conti Moriarty, che, per via del noblesse oblige, ha il dovere di sfruttare la propria ricchezza e le proprie conoscenze per aiutare la plebe. I due giovani, però, sono considerati una presenza scomoda per la famiglia, che decide di architettare un piano per sbarazzarsi di loro: accusandoli di furto, potranno allontanarli senza sfigurare agli occhi dell’alta società.

Albert, primogenito dei Moriarty, prova però una profonda avversione nei confronti di questa organizzazione gerarchica e, insieme ai due orfani, decide di abbracciare un ideale che lo porterà a iniziare una battaglia contro la nobiltà stessa. Tredici anni dopo, Lewis, William e Albert cominceranno una nuova vita, con il proposito di cambiare la nazione grazie alla mente brillante di William James Moriarty, consulente del crimine.

Il movente sociale che giustifica l’operato dell’antieroe protagonista rende facile per il lettore empatizzare con le sue decisioni. Nonostante la spietatezza e l’inquietudine reverenziale che la sua figura porta a provare – tanto che si potrebbe quasi pensare che, se necessario, volterebbe le spalle ai suoi stessi alleati – l’essere mosso dalla volontà di liberare i più deboli dai soprusi e dalle angherie dei nobili, consente di fare fin da subito "il tifo per lui".

In questo primo volume, oltre all’origine del protagonista, vengono raccontanti i suoi primi interventi nei panni di consulente del crimine, la cui genialità, purtroppo, non emerge in modo particolare a causa del fatto che le persone contro le quali agisce non sembrano possedere una spiccata intelligenza. Fin dalle prime battute, infatti, è abbastanza intuibile che verranno eliminate e messe in ridicolo dalla netta superiorità di Moriarty. Trattandosi dei primi capitoli, è ipotizzabile che, con il progredire della storia, anche i vari nobili che si troveranno a scontrarsi con le attività di Moriarty diventino più ingegnosi e quindi alimentino la tensione delle vicende.

I disegni di Hikaru Miyoshi, che in Italia è già noto per Psycho-pass – Inspector Akane Tsunemori, sono precisi e puliti, e il suo character design accattivante restituisce una rosa di personaggi che rientrano nel canone di bellezza del bishonen (termine usato per indicare i personaggi maschili di bell’aspetto, solitamente tipico del genere shojo). Se questo tratto pulito da un lato aiuta a mettere in luce le espressioni dei personaggi la cui paura, disperazione, spietatezza, decisione e follia emergono prepotenti e raggiungono subito il lettore, dall’altro faticano a restituire quell’atmosfera fumosa e torbida che appartiene all’immaginario dell’Inghilterra ottocentesca.

Anche i momenti più cupi, infatti, sono proposti in una forma “patinata”, la quale, pur rimanendo esteticamente piacevole, non è forse quella che il lettore che si approccia a una storia con queste premesse si aspetta.

Nel complesso, Moriarty the Patriot è una serie manga che vale la pena di tenere d’occhio. Il protagonista è sicuramente una figura interessante, che fin dalla sua prima apparizione cammina sul filo che separa genio e follia, e guida una vicenda che promette di avere per i lettori dei risvolti coinvolgenti.

La serie è ancora in corso in Giappone e conta al momento sei volumetti. In Italia, il secondo volume è uscito lo scorso 29 novembre.

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