Mooned, la recensione
Abbiamo recensito per voi Mooned, opera di Lorenzo Palloni riproposta in formato cartaceo da Shockdom
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità.
In un futuro non troppo lontano, in una galassia indefinita, l’astronauta finisce sulla superficie di una delle nove lune di un planetoide sconosciuto. L’unica possibilità di uscire vivo da questa situazione è rappresentata dal suo compagno di missione, Casio Malzy, che purtroppo è rimasto vittima dell'esplosione della loro navicella. Ma questo Rico lo ignora, mentre le giornate trascorrono uguali e gli effetti della fame, della sete e della impossibilità di dormire lo portano ad avere allucinazioni in cui fantasia e realtà si fondono.
Un’idea molto semplice, statica nel suo incidere, ma che offre all'autore la possibilità di approfondire una moltitudine di temi legati all’esistenza dell'essere umano. Ogni tavola è divisa in quattro vignette, all'interno delle quali vediamo Rico sdraiato sulla superficie lunare, immobile, al fine di evitare un'alterazione dell’orbita lunare. In questa condizione di attesa - paura di andare alla deriva? volontà di non intervenire per inettitudine? incapacità ad affrontare i problemi? - assistiamo a digressioni oniriche di ogni sorta, con personaggi creati da Palloni o presi in prestito dalla narrativa.
La natura episodica del racconto - le tavole uscivano a cadenza settimanale sul sito - permette una fruizione immediata che non risente di passaggi ridondanti. Suddiviso in quattro fasi - ognuna delle quali affronta uno status mentale differente - Mooned porta in scena un dramma che partendo da una condizione particolare ne delinea una generale grazie a un processo induttivo reso possibile dall’utilizzo di strumenti metanarrativi. Mano mano che il lettore procede nel volume, la distanza che lo separa da Rico diventa sempre più breve, fino ad annullarsi completamente nel finale: un processo di crescita che, passando attraverso la disperazione iniziale e il delirio psichedelico della fase centrale, conduce alla catarsi.
Attento osservatore della natura umana, Palloni rivela grande maturità in fase di scrittura - soprattutto se si considera la sua giovane età - e un’ottima conoscenza del medium Fumetto, che maneggia con abilità passando con disinvoltura da un tono all’altro. Profondo, divertente, psichedelico, caustico: il registro cambia di continuo adeguandosi alle diverse fasi della storia per una prova d'autore davvero notevole.
Lo stile artistico cartoony è funzionale al tipo di racconto. Essenziali e sintetiche, le tavole si susseguono riproponendo lo stesso layout. Quello che potrebbe rappresentare un limite, dunque, risulta una scelta azzeccata che ben si adatta alle trasformazioni originate dalle felici intuizioni di Palloni. Sono tante le emozioni riempiono questo bel volume: una riflessione sulla speranza e sulla disperazione che ci diverte, commuove e sorprende con le sue fughe visionarie.