Monster Musume 11, la recensione
Abbiamo recensito per voi l'undicesimo volumetto di Monster Musume, opera di Okayado
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
La formula è geniale quanto è semplice: fondere in un unico corpo la bella e la bestia. Il concetto così espresso sembrerebbe tutt'altro che originale; di affascinanti e sensuali mostruosità ne è piena la Letteratura, il Cinema e il Fumetto, ma la novità sta nel fatto di slegare tali creature da ogni connessione con l'oscurità e il male, svincolandole da qualsiasi accezione negativa.
Quello di Okayado, però, è un seinen pensato per un pubblico adulto, dove le nudità sono una costante e le situazioni scottanti hanno forme più esplicite rispetto alla shonen della Takahashi; tuttavia, non si scade mai nel volgare o nell'osceno. Il registro che sostiene l'intera saga è la leggerezza unita al divertimento, mentre l'intreccio è fondato su una fantasia senza limiti, che solo in un secondo tempo - e in modo relativamente inaspettato - innesca una scena osé.
Per prodotti del genere il rischio è la ripetizione, ma l'autore ha dimostrato finora una vena ispiratrice inesauribile nell'ideazione dei personaggi, pescando a piene mani dalla cultura, dai costumi e dalla mitologia occidentale e orientale, dai modelli più intriganti offerti dalla scienza e dalla fantascienza, dal fantasy e dall'horror.
Notevole e molto apprezzato dai lettori è poi il character design dei soggetti, sempre curato e creativo. In ogni capitolo viene solitamente introdotta una nuova, accattivante esponente delle innumerevoli extra-specie in visita alla casa del povero Kimihito per uno “scambio culturale”.
Anche la composizione del singolo episodio è caratterizzata da una sorpresa costante, la quale si manifesta con l'imprevedibilità del successivo livello tipica dei videogiochi, medium da cui è stillata la scintilla che ha acceso l'intero progetto. Le variazioni sono una garanzia per una serie in corso dal 2012 sulle pagine della rivista Monthly Comic Ryu, edita da Tokuma Shoten, e con una trasposizione anime che con molta probabilità otterrà una seconda stagione.
L'ultima svolta a cui facevamo accenno in apertura è apparsa sull'undicesimo tankobon: riguarda l'irruzione sotto i riflettori di tre clandestine dalle peculiarità assai pericolose per il protagonista; si sono inoltre introdotte all'interno del paese del Sol Levante grazie all'intervento di un misterioso intermediario. La pagina finale chiude il racconto con un cliffhanger degno di un thriller, ma i fan di Okayado non si preoccuperanno di certo: sanno bene che il dramma si tramuterà in una commedia dai risvolti piccanti, e proprio per questo attenderanno con ansia il prossimo numero.