Monster Musume 11, la recensione

Abbiamo recensito per voi l'undicesimo volumetto di Monster Musume, opera di Okayado

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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L'ultimo numero di Monster Musume è stato pubblicato da J-POP lo scorso luglio e contiene alcuni sviluppi della vicenda piuttosto insoliti, cosa che ci dà l'occasione di parlare più ampiamente del successo internazionale di Okayado. Vi abbiamo già parlato del sensei e del suo lavoro tramite l'intervista che ci ha rilasciato all'ultima edizione di Napoli Comicon, ovviamente imperniata su Monster Musume, manga molto amato in Giappone e all'estero, ma che ha ottenuto un particolare riscontro anche negli Stati Uniti.

La formula è geniale quanto è semplice: fondere in un unico corpo la bella e la bestia. Il concetto così espresso sembrerebbe tutt'altro che originale; di affascinanti e sensuali mostruosità ne è piena la Letteratura, il Cinema e il Fumetto, ma la novità sta nel fatto di slegare tali creature da ogni connessione con l'oscurità e il male, svincolandole da qualsiasi accezione negativa.

Lo straordinario e variegato cast di Monster Musume è composto sì da ragazze-mostro, come dice il titolo, ma mosse da buoni sentimenti e in cerca di affetto, se non addirittura di un marito. Il confronto più immediato è con un classico come Lamù (Urusei Yatsura, 1978, Shogakukan): nella storia di Rumiko Takahashi la protagonista è un'aliena, ma è anche tremendamente sexy per essere un Oni (una sorta di orco del folclore giapponese). Per il fortunato/sfortunato maschio di turno, che si tratti di Ataru Moroboshi, o di Kimihito Kurusu (il protagonista di Monster Musume), il risultato non cambia: vivrà una serie di incredibili, assurde avventure, tutte dal sapore un po' licenzioso.

Quello di Okayado, però, è un seinen pensato per un pubblico adulto, dove le nudità sono una costante e le situazioni scottanti hanno forme più esplicite rispetto alla shonen della Takahashi; tuttavia, non si scade mai nel volgare o nell'osceno. Il registro che sostiene l'intera saga è la leggerezza unita al divertimento, mentre l'intreccio è fondato su una fantasia senza limiti, che solo in un secondo tempo - e in modo relativamente inaspettato - innesca una scena osé.

Questo mix di sesso e immaginazione, da sempre un binomio indissolubile e indispensabile per l'efficacia di qualunque rappresentazione erotica, sta alla base della fortuna di Monster Musume e ne spiega la longevità, davvero ragguardevole se confrontata con quella di un generico ecchi.

Per prodotti del genere il rischio è la ripetizione, ma l'autore ha dimostrato finora una vena ispiratrice inesauribile nell'ideazione dei personaggi, pescando a piene mani dalla cultura, dai costumi e dalla mitologia occidentale e orientale, dai modelli più intriganti offerti dalla scienza e dalla fantascienza, dal fantasy e dall'horror.

Notevole e molto apprezzato dai lettori è poi il character design dei soggetti, sempre curato e creativo. In ogni capitolo viene solitamente introdotta una nuova, accattivante esponente delle innumerevoli extra-specie in visita alla casa del povero Kimihito per uno “scambio culturale”.

Anche la composizione del singolo episodio è caratterizzata da una sorpresa costante, la quale si manifesta con l'imprevedibilità del successivo livello tipica dei videogiochi, medium da cui è stillata la scintilla che ha acceso l'intero progetto. Le variazioni sono una garanzia per una serie in corso dal 2012 sulle pagine della rivista Monthly Comic Ryu, edita da Tokuma Shoten, e con una trasposizione anime che con molta probabilità otterrà una seconda stagione.

L'ultima svolta a cui facevamo accenno in apertura è apparsa sull'undicesimo tankobon: riguarda l'irruzione sotto i riflettori di tre clandestine dalle peculiarità assai pericolose per il protagonista; si sono inoltre introdotte all'interno del paese del Sol Levante grazie all'intervento di un misterioso intermediario. La pagina finale chiude il racconto con un cliffhanger degno di un thriller, ma i fan di Okayado non si preoccuperanno di certo: sanno bene che il dramma si tramuterà in una commedia dai risvolti piccanti, e proprio per questo attenderanno con ansia il prossimo numero.

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