Monster Hunter Rise: Sunbreak, come migliorare un capolavoro | Recensione

Monster Hunter Rise: Sunbreak è un'espansione che aggiunge nuovi contenuti e, allo stesso tempo, perfeziona il titolo base

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Monster Hunter Rise è stato, senza alcun dubbio, uno dei migliori capitoli del franchise. Un franchise che, nel 2004, ha stupito tutti con la sua anima hardcore e che dato vita a una fanbase di giocatori sempre più appassionati alla caccia di draghi e creature fantastiche. Con il passare del tempo, però, la serie si è rivolta anche a un pubblico più mainstream, andando a scremare lentamente tutte quelle meccaniche potenzialmente superflue per trovare l’essenza del brand. Questo ha portato Capcom ha dar vita a Monster Hunter: World, un vero e proprio punto di ripartenza per la serie, che dopo tanto tempo si è concessa anche a giocatori meno esperti.

Il succitato Rise, invece, è arrivato lo scorso anno in esclusiva su Nintendo Switch, per poi ricevere un porting su PC. Esattamente come previsto, la software house nipponica ha ulteriormente perfezionato il gameplay, dando vita a un titolo snello, perfetto per la sua natura portatile e, allo stesso tempo, carico di elementi in grado di far impazzire anche il giocatore più navigato. È con estremo interesse, quindi, che ci siamo avvicinati a Monster Hunter Rise: Sunbreak, grande espansione che introduce numerose novità. Il tutto alla corposa cifra di circa 40 euro. Varrà la pena impugnare nuovamente la nostra arma di fiducia per affrontare questa valanga di contenuti inediti?

SEMPLIFICAZIONE

La trama di Sunbreak riprende esattamente al termine della campagna di Rise e ci vede interagire con una ragazza di nome Rondine, che necessita del nostro aiuto per salvare il suo avamposto. A quanto pare, infatti, nuove misteriose creature si stanno agitando in seguito al risveglio del drago anziano noto come Malzeno. Spetterà a noi, quindi, impedire che la base di Elgado venga distrutta. 

Come potete vedere, la storia non è altro che un pretesto per spingere il giocatore a cacciare creature sempre più forti. Certo ci sono spesso dei dialoghi che vanno ad arricchire il tutto, ma si ha costantemente la percezione che in fondo siano completamente inutili. Lo scopo del gioco rimane quello di gettarsi in continue missioni, per migliorare gradualmente il proprio equipaggiamento. Tutto come da programma, insomma. Abbiamo particolarmente apprezzato l’idea dietro i tre nuovi mostri principali, provenienti dal folklore occidentale. Il Lunagaron è chiaramente un lupo mannaro, il Garangolm rappresenta il mostro di Frankenstein e il Malzeno, ovviamente, il signore dei vampiri Dracula.

Siamo rimasti molto colpiti anche dalla nuova location, che ci permette di fare tutto quello che facevamo a Kamura, ma con meno fatica. Tutto sembra pensato con un solo scopo: semplificare, per permettere all’utente di focalizzarsi sul puro comparto ludico.

Monster Hunter Rise: Sunbreak

MIGLIORAMENTO

Partiamo da un concetto semplice: Sunbreak non ha minimamente intenzione di rivoluzionare il franchise, bensì di perfezionarlo. Ecco perché sono state tolto le mai troppo apprezzate Missioni Furia, sostituite in questo caso da spedizioni al fianco di alcuni NPC specifici. Un’interessante aggiunta per coloro che vogliono fruire il più possibile del comparto single player di Monster Hunter Rise, guadagnando anche un leggero approfondimento psicologico dei vari personaggi che vagano per l’accampamento.

Il vero motivo per acquistare questa nuova espansione è però il grado Gran Maestro, che vanta una versione potenziata dei mostri del titolo base e numerose nuove aggiunte. Attraverso queste missioni sarà quindi possibile avere accesso a un equipaggiamento tutto nuovo, per scalare sempre più i ranghi all’interno della gerarchia di cacciatori. Come si poteva aspettare si tratta di contenuti perfetti solo per i giocatori provetti, che altrimenti rischiano di risultare frustranti per i giocatori più inesperti. Il nostro primo consiglio, infatti, è quello di avvicinarsi a Sunbreak solo se intenzionati a spendere ore e ore sul titolo. Per gli utenti più “casual”, c’è sempre il gioco base.

Capcom ha poi ben pensato di introdurre la possibilità di cambiare al volo il set delle abilità. Una scelta che da vita a nuove sinergie tra le mosse, permettendo ai professionisti di concatenare nuove combo come mai prima d’ora. A questo fa seguito un miglioramento di ogni singolo aspetto di gioco, dalle abilità dei compagni al bilanciamento di armi e avversari, che ora vantano anche pattern leggermente differenti. Per non parlare di un endgame ricco di nuovi contenuti, ma che preferiamo non rivelarvi per non anticiparvi importanti eventi di trama. Un ottimo lavoro per perfezionare un titolo che, per molti, era già considerabile perfetto.

Monster Hunter Rise: Sunbreak

STABILITÀ

Per quanto riguarda il comparto tecnico, Monster Hunter Rise: Sunbreak consolida quanto visto lo scorso anno. Capcom è riuscita a mettere in piedi un titolo solido, bello da vedere e curato anche nella parte audio. Un piccolo gioiello che tutti i possessori di Nintendo Switch e PC dovrebbero possedere. Ottima anche la gestione dell’online, che ci ha permesso di giocare in compagnia di amici senza alcun problema. Un risultato che, soprattutto quando si parla di ecosistema Nintendo, non è da dare per scontato.

In poche parole Monster Hunter Rise: Sunbreak è un’espansione obbligatoria per tutti coloro che hanno amato il titolo base. Se siete alla ricerca di nuovi contenuti, potete spendere questi quaranta euro a cuor leggero. Se, al contrario, vi state avvicinando ora al franchise, il nostro suggerimento è quello di recuperare il titolo base e, solo se vorrete perfezionare la vostra tecnica, passare a questo DLC. Dopotutto si tratta di contenuti sbloccabili a fine gioco e pensasti per gli hardcore gamer. 

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