Monster Allergy Evolution vol. 2: La valle dei Bombi, la recensione

Il secondo numero di Monster Allergy Evolution indaga sul destino di Bombo

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Undici anni fa leggevamo quello che pensavamo sarebbe stato l’ultimo numero di Monster Allergy, rassegnati a doverci accontentare di un epilogo affrettato che lasciava fin troppi elementi irrisolti. Oggi non solo quel fumetto ha avuto una conclusione più soddisfacente, ma è addirittura iniziata una seconda serie che a quanto pare possiamo ormai considerare un appuntamento fisso che ci dà l’opportunità di tornare a curiosare nelle vite di Zick ed Elena a cadenza annuale.

Il numero precedente di Monster Allergy Evolution si era concluso con un sorprendente colpo di scena: la morte di Bombo, un drammatico sacrificio che gettava le fondamenta per La valle dei Bombi. Inizialmente, in questo albo i due protagonisti sono alle prese con la vita universitaria, confermando uno dei principali piaceri di questa nuova serie: osservare lo status quo attuale dei personaggi che eravamo abituati a vedere in versione pre-adolescente. La spensieratezza delle prime scene si infrange però non appena capiamo che Zick non riesce a concentrarsi sullo studio o a concedersi qualche svago, in quanto è ancora emotivamente provato dalla perdita dell’amico, e i tentativi di Elena di fargli superare il lutto non sembrano proficui.

Dopo l’ormai consueta introduzione “urbana”, la vicenda si sposta su un piano fantastico appena Timothy-Moth consiglia ai ragazzi di visitare la valle dei Bombi per scoprire la verità sulla scomparsa di Bombo. Si tratta di una nuova location nella mitologia della serie che non aggiunge solo un punto sulla mappa di Monster Allergy (un giorno ci piacerebbe vederla effettivamente, come in tutte le grandi epopee fantasy) ma rivela anche caratteristiche di personaggi e razze di mostri presenti fin dai primi episodi del fumetto.

È un altro episodio divertente e con la giusta dose di avventura; difficile non sorridere durante la lettura, grazie ai battibecchi tra Elena e Zick, ai commenti sardonici di Timothy e alla stramberia dei Bombi, che alimentano la caratteristica atmosfera del titolo.

Ma il vero motore de La valle dei Bombi è Thor Thorvaldsen, un giovane apprendista domatore che irrita Zick con il suo atteggiamento da secchione. Il ragazzo accompagna Timothy, Zick ed Elena nella loro avventura ed è il personaggio più sorprendente, pronto a creare nuove dinamiche che di certo saranno sviluppate in modo ancor più intrigante nei prossimi numeri. Si tratta senza dubbio di un ingrediente in grado di evolvere e rinnovare una ricetta che già funzionava, ma abbiamo l'impressione che qui abbia mostrato solo una parte del suo potenziale narrativo.

Il tratto di Ilaria Catalani ci propone degli Zick ed Elena familiari ma cresciuti; in qualche modo i disegni, seppur cartooneschi come di consueto, appaiono un po' più adulti, come se fosse in corso un processo di maturazione che procede di pari passo con i protagonisti.

La colorazione di Walter Baiamonte fa ampio utilizzo di tinte pastello, ma leggermente meno accese di quanto siamo abituati a vedere in Monster Allergy: un altro elemento che suggerisce una lenta e progressiva trasformazione, forse volta a lasciarsi alle spalle in modo indolore i toni spensierati di inizio serie.

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