Monster Allergy 30: Il cimitero dei domatori, la recensione

Dopo quasi 10 anni torna Monster Allergy con un episodio che ci mostra i due protagonisti ormai cresciuti...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Quando si vuole tornare a casa una strada si trova sempre.

Con queste parole la mamma di Elena Patata osserva serena la fuga di Bombo dall'oasi di detenzione nella prima tavola del trentesimo numero di Monster Allergy; è difficile non vedere in questa frase un messaggio di speranza e un urlo di battaglia con cui il fumetto torna sugli scaffali a quasi 10 anni dalla sua interruzione.

Francesco Artibani conosce bene il fenomeno dei grandi ritorni che stiamo osservando nei fumetti, al cinema e in televisione, essendo una delle menti dietro il rilancio di PK, quindi consideriamo l'autore perfettamente in grado di riaccendere un motore rimasto spento per molto tempo. Qui, in coppia con Katja Centomo, riesce a riprendere le fila di una vicenda conclusa in modo un po' troppo frettoloso dalla Disney nel 2006, per un epilogo proposto da Tunuè in concomitanza con l'arrivo dei due tomi Omnibus che ripropongono la serie completa.

Il setting di questo trentesimo episodio è svelato già dalla copertina: gli anni sono passati anche per i protagonisti del fumetto da quando li abbiamo salutati e qui li vediamo ormai cresciuti. Elena non vive più a Oldmille Village ma si è trasferita a Wunderville, dove frequenta l'università di medicina e continua a circondarsi di mostri operando come rifugiatrice. Ma Bombo irrompe nella sua nuova vita per informarla che Zick, con cui ha perso ogni contatto dopo il trasferimento, ha bisogno del suo aiuto.

Il tempo è trascorso dalla pubblicazione originale, ma lo capiamo soltanto dall'età dei personaggi e guardandoci allo specchio, perché leggendo Il cimitero dei domatori si ha l'impressione di aver appena comprato in edicola un albo uscito a un solo mese di distanza dal malinconico saluto di Monster Allergy 29.

Perfettamente coerente il comparto grafico, grazie ai disegni di Alessandro Barbucci e Arianna Rea, in grado di riportarci in un mondo che conoscevamo bene ma che abbiamo bisogno di riscoprire. La trama regala qualche sorpresa e chiude un paio di situazioni rimaste in sospeso, ma ha più la funzione di epilogo che ci mostra cos'è successo ai personaggi anni dopo il congedo della trama principale.

Il racconto non si adagia sul piacevole gusto della nostalgia, ma va oltre, mostra un mondo nuovo e invita i personaggi (e i lettori) a fare lo stesso. È un messaggio quanto mai importante, tanto dal punto di vista umano, quanto applicato al settore dell'intrattenimento che sta vivendo un periodo popolato soprattutto di sequel, remake e prodotti strettamente legati all'attaccamento emotivo dei fan per le opere originali. Questo non è per forza un processo negativo, ma bisogna sapersi rinnovare, offrire elementi in grado di arricchire l'esperienza, materiale che giustifichi l'operazione.

Monster Allergy 30 ha tutte le carte in regola per essere un nuovo inizio, facendo da ponte a un eventuale proseguimento con Elena e Zick adulti. Ma se così non fosse, abbiamo imparato la lezione e passeremo oltre ricordando questa serie con un sorriso.

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