Monolith - Secondo tempo, la recensione

Abbiamo recensito per voi Monolith - Secondo tempo, opera di Roberto Recchioni, Mauro Uzzeo e LRNZ

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Monolith - Secondo tempo, anteprima 01Le luci si abbassano, il vocio tende a scemare e gli spettatori riprendono il proprio posto. Silenzio in sala, il secondo tempo di Monolith sta per cominciare.

L’interessante progetto nato da un soggetto di Roberto Recchioni, portato sul grande schermo da Sky Cinema, Lock&Valentine e co-prodotto da Sergio Bonelli Editore, giunge al termine del suo emozionante percorso confermando il proprio valore e l’indovinato formato con il quale è stato presentato.

Per chi ancora non lo sapesse, i protagonisti di questa avvincente storia sono Sandra e Monolith, autoveicolo di ultima generazione dall’elevato livello di automazione. Dopo essersi presa una pausa di riflessione da Carl, la donna decide di raggiungere sua sorella insieme al figlio David. Partita a bordo del veicolo del marito, Sandra resta vittima di una serie di sfortunati eventi che la mettono in una situazione di estremo pericolo. Suo figlio è chiuso dentro l’auto. La chiave è persa e, dopo una fredda notte passata cercando di scampare agli attacchi di un lupo, il giorno sopraggiunge inesorabile. Sola, in mezzo al deserto e senza la possibilità di comunicare con nessuno, Sandra deve fare ricorso a una forza interiore che non pensava di possedere per tentare di scardinare Monolith e liberare così David, prima che il caldo lo uccida.

Le paure e le angosce della nostra epoca prendono forma in questo thriller psicologico, e Sandra ne diventa ben presto il catalizzatore. Deve infatti affrontare una doppia sfida: contro se stessa, per risvegliare l’animo ormai sopito e sopraffatto dalla quotidianità, e contro Monolith, prodotto tecnologico che da strumento concepito per agevolare la vita delle persone è diventato una gabbia infernale. La frenesia degli avvenimenti la spinge verso un processo di crescita che, indipendentemente dal finale della storia, lascerà un segno indelebile su di lei.

Monolith - Secondo tempo, anteprima 02La discesa verso l'inferno procede spedita, contromano e senza cintura di sicurezza. Non c'è possibilità di uscirne indenni o di ripristinare la condizione di partenza: la caduta è cominciata e bisogna solo trovare un modo per limitare i danni. Come si addice a storie così tensive e cariche di pathos, non ci sono attimi di sosta, solo una catena di imprevisti che rendono sempre più impervio il percorso della protagonista. Tutto diventa distorto, i margini della realtà si fanno labili, con sogni, deliri e allucinazioni che si mescolano in sequenza rapida, un tourbillon di schegge impazzite.

L'intelligente sceneggiatura di Roberto Recchioni e Mauro Uzzeo spinge sull'acceleratore e sfrutta al meglio le potenzialità offerte del medium Fumetto giocando con il notevole impatto emozionale e visivo della storia. La lenta ma inesorabile "rivoluzione" portata avanti dagli autori romani di casa Bonelli trova in Monolith il suo ennesimo passo in avanti e, ad oggi, il suo punto più alto. Temi sempre attuali come l’emancipazione femminile e il progresso tecnologico vengono presentati attraverso un gioco di ribaltamenti in cui gli aspetti negativi emergono prepotenti e si palesano in tutta la loro brutalità. L'ambientazione è scarna, il cast ridotto ai minimi termini e gli animali incrociati dalla protagonista sembrano richiamare simbolismi quali la rinascita (il cervo), la fedeltà (il lupo), il caos e le nuove possibilità (il coyote), conferendo spessore a una storia che punta forte sull'immediatezza.

Monolith - Secondo tempo, anteprima 03Scevra da dialoghi e didascalie che ne appesantiscano il fluire, il racconto è affidato alle immagini, con il montaggio che predilige uno sviluppo orizzontale e conferisce un taglio cinematografico alle tavole del geniale Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ. Se nel primo volume la sua prova ci aveva conquistato per la capacità di adattare il proprio stile alle diverse ambientazioni del racconto, Secondo tempo esalta ancor di più la versatilità dell'autore di Golem.

In particolare, risulta vincente e ammaliante il contrasto tra il registro realistico sfoggiato in precedenza e quello più visionario qui adottato per raccontare le allucinazioni di Sandra, per le quali vengono adottate colorazioni a tinte piatte; una dicotomia funzionale in grado di trasmettere le tante sfumature della storia. In definitiva, è lo storytelling del talentuoso Ceccotti a consentire alla sceneggiatura, lineare e dal ritmo serrato, di elevarsi e rendere Monolith un fumetto da non perdere.

Dopo questo secondo volume, non possiamo che confermare il giudizio ampiamente positivo sull'opera. La crossmedialità che vede Fumetto e Cinema uniti per dare forma a questo progetto innovativo per il panorama italiano convince fino in fondo e traccia un percorso in grado di valicare i confini nostrani.

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