MODOK (prima stagione): la recensione
MODOK non è una serie particolarmente brillante o rivoluzionaria, ma raggiunge quel che si propone di ottenere.
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L'idea alla base della serie tv di MODOK è abbastanza singolare. In senso stretto, non è quella parodia dei supereroi che la cornice animata e lo stile Robot Chicken suggerivano. Invece, è molto più simile ad una classica sitcom familiare animata in cui lo spunto dei supereroi, e supercattivi, è sullo sfondo. Divorzio, adolescenti ribelli, crisi di mezza età, questi sono i temi centrali della serie animata distribuita da noi su Disney+. E va detto che è uno spunto che il progetto curato da Patton Oswalt riesce a sostenere e a sfruttare bene fino alla fine. MODOK non è una serie particolarmente brillante o rivoluzionaria, ma raggiunge quel che si propone di ottenere.
Non è rimasto praticamente più niente di quel progetto iniziale di cui MODOK è l'unico sopravvissuto. La serie doveva fare parte di un quartetto di serie che dovevano culminare in un maxi crossover intitolato Offenders. Ma erano altri tempi, e MODOK è forse l'ultima serie ad allontanarsi dal sentiero delle opere curate dai Marvel Studios. Al di là della mancanza di riferimenti particolari, però, riesce a raggiungere il suo scopo, senza brillare come detto. A voler cercare un riferimento altrove, la serie sembra aver appreso la lezione di Rick and Morty. Non è così violenta, creativa, o fantascientifica, ma i riferimenti sono al posto giusto.