MLB The Show 23, la recensione

MLB The Show 23 è l'ennesima conferma che la storia dello sport può essere interessante quanto lo sport stesso

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Quando si pensa alle esclusive Sony, MLB The Show non è certo il primo titolo che salta in mente. Questo perché l’azienda nipponica ha da sempre dimostrato grande interesse per i titoli single player dal forte comparto narrativo, piuttosto che per i giochi sportivi. Eppure, nonostante questa evidente preferenza, sono anni che i ragazzi di San Diego Studio danno vita a questo franchise focalizzato sulla Major League Baseball. Una scelta che ha permesso ai dev di specializzarsi e di migliorare di capitolo in capitolo, dando vita a un vero e proprio must have per gli amanti di questo genere di gioco.

Dopo numerosi anni di consolidamento, arriviamo quindi a MLB The Show 23, capitolo di quest’anno disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox (anche all’interno del servizio Xbox Game Pass) e Nintendo Switch. Negli scorsi giorni abbiamo passato diverse ore a tentare di effettuare degli home run, scoprendo nel frattempo alcuni interessanti retroscena su uno degli sport più amati al mondo. Se anche voi siete interessati a scoprire se si tratta di un titolo solo per fan o se ci si può avvicinare anche solo per pura curiosità, siete nel posto giusto.

UN PEZZO DI STORIA

Il primo elemento a balzare all’occhio una volta avviato MLB The Show 23 è l’amore spasmodico nei confronti del baseball e della sua storia. Anche il solo filmato iniziale trasmette grandi emozioni, con una musica jazz che si alterna alle partite più memorabili degli anni d’oro. Una volta raggiunto il menù, è subito evidente una nuova modalità, pensata proprio per enfatizzare la passione verso questo sport. Stiamo parlando di Storylines: A New Game Experience, ovvero una vera e propria modalità focalizzata sulla storia della Negro League.

Per chi non lo sapesse, stiamo parlando di una serie di leghe sportive che, dalla fine dell’Ottocento al 1966, erano costituite principalmente da giocatori afroamericani. In Storylines potremo quindi rivivere le grandi partite di Buck O’Neil, Rube Foster, Jackie Robinson e di molti altri. Il tutto narrato dalla voce di Bob Kendrick, presedente del Negro Leagues Baseball Museum. Si tratta di un vero e proprio documentario giocabile, che ci ha permesso di scoprire numerosi fatti storici e di fare la conoscenza di giocatori a noi sconosciuti. Tra una partita e l'altra troviamo inoltre interviste, video di repertorio e una grafica sempre accattivante. Una vera e propria “modalità storia” che ci ha conquistati sin da subito. Segnaliamo in questo caso, però, come l’intero titolo non solo non sia localizzato in italiano, ma come manchino del tutto i sottotitoli. Un difetto che, in alcuni momenti, ci ha impedito di capire appieno quanto raccontato dalle varie personalità del baseball.

CONTENUTI PER TUTTI I GUSTI

MLB The Show 23 sembra pensato per far impazzire gli amanti di questo particolare sport. Al di là di Storylines, la modalità che impiegherà la maggior parte del vostro tempo è Diamond Dynasty. Modalità che permette al giocatore di affrontare una miriade di partite, di guadagnare punti superando determinate sfide e di investirli nell’acquisto di pacchetti di figurine. Proprio queste figurine rappresentano i vari giocatori, che una volta ottenuti possono essere messi in squadra per migliorare le proprie fila. Si tratta di qualcosa che i fan di FIFA conoscono molto bene, ma che all’interno del titolo targato San Diego Studio risulta ben bilanciato, permettendo a coloro che non vogliono investire valuta reale di continuare a giocare senza problemi.

A questo si aggiungono tornei, partite e diverse prove da affrontare in base al ruolo che più si preferisce nel baseball. Gli sviluppatori hanno inoltre inserito diversi modi per affrontare gli appena citati ruoli. Il motivo? Cercare di rendere il gioco accessibile anche ai meno esperti, che possono in questo caso cominciare con una combinazione di tasti più semplice, per poi scalare non appena si sentono pronti per il passo successivo. Peccato, però, che i tutorial siano spesso troppo sbrigativi e per i meno esperti sia difficile riuscire a capire anche solo cosa fare. Per immergersi nel titolo, inoltre, è necessario avere un’infarinatura generale delle regole del baseball, in modo da capire almeno qual è l’obiettivo della propria squadra.

Insomma: il titolo è estremamente accessibile, ma se non sapete come funziona uno strike difficilmente riuscirete a divertirvi.

IL MINIMO INDISPENSABILE

Da un punto di vista tecnico, MLB The Show 23 si accontenta di prendere quanto di buono visto nello scorso capitolo e di aggiungere qualche dettaglio grafico. I modelli dei giocatori ricordano molto le loro controparti reali, ma talvolta ci si trova di fronte a personaggi poco espressivi. Questo discorso si può applicare anche agli ambienti, che risultano replicati con estrema cura, ma che mostrano talvolta delle texture sottotono e dei dettagli di luce non proprio entusiasmanti. Segnaliamo, però, la presenza di una colonna sonora davvero accattivante e di un’ottima implementazione del DualSense di PlayStation 5, in grado di valorizzare il feedback aptico anche nei menù di gioco.

MLB The Show 23 è un titolo pensato per far impazzire i fan del baseball. Se amate questo splendido sport, questa nuova iterazione del franchise fa proprio al caso vostro. La cura riposta anche nella nuova modalità Storylines è davvero encomiabile e siamo certi che i non ne rimarrete delusi. Se, invece, siete del tutto ignoranti per quanto riguarda la Major League Baseball, vi consigliamo prima di assumere qualche informazione sullo sport e di avvicinarvi solamente dopo a questo titolo. I ragazzi di San Diego Studio hanno lavorato molto bene sull’accessibilità, ma hanno comunque realizzato un’opera pensata per un pubblico di appassionati. Appassionati che speriamo possano aumentare nei prossimi anni anche in Italia, nella speranza di vedere prima o poi una localizzazione nella nostra lingua di questa grande serie.

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