Una misteriosa melodia, la recensione
Una misteriosa melodia di Cosey ci presenta un Topolino sceneggiatore di corti cinematografici...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
L'autore francese utilizza il Topolino con i calzoncini rossi degli anni '30 rendendolo uno sceneggiatore di corti cinematografici protagonista di una vicenda metanarrativa immersa in un atmosfera vintage. La dedica iniziale a Ub Iwerks e Floyd Gottfredson lascia intuire quali siano i riferimenti dell'autore, ovvero i primi cortometraggi animati e le strisce sui quotidiani, quando Topolino e i suoi compagni stavano prendendo forma e si delineava lentamente la loro caratterizzazione.
Il problema principale dell'opera è però ciò che Topolino cerca per tutta la storia: una misteriosa ragazza che sul treno ha sottratto (per errore o volutamente, questo non lo sappiamo) un manoscritto custodito dal protagonista. Durante la scena in questione la vediamo avvolta dall'oscurità notturna, tranne per una gonna ondulata a pois; considerando anche il sottotitolo dell'opera, è davvero troppo ingenuo pensare che il lettore non riesca a intuire la sua identità, perciò la ricerca di questa figura è spogliata da ogni barlume di curiosità e si riduce a un lento arrancare verso il prevedibile incontro. Sarebbe stato sufficiente evitare quell'indizio esplicito fin dalla copertina e non mostrare la gonna della "colpevole" per preservare quel minimo di mistero che qualunque giallo richiede per essere apprezzato.
Il finale regala qualche piacevole colpo di scena e dà una spiegazione ad alcuni elementi che durante la lettura stonano, ma non è sufficiente a rivedere il giudizio su un volume che offre molto meno di quanto avrebbe potuto. È un peccato perché l'operazione di rivisitazione dell'universo disneyano ha grandi potenzialità e continueremo a seguire con interesse la collana affidata ad altri fumettisti con una forte impronte personale, ma un passo falso come questo è un'occasione sprecata.