Misfits 3x04, "Episode Four": il commento

Cosa sarebbe successo se la Germania avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale? Lo scopriamo nel quarto episodio di Misfits 3...

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Cosa sarebbe successo se la Germania avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale?

Il trionfo delle forze dell'Asse contro gli Alleati può essere considerato uno dei più grandi what if della storia, fonte inesauribile di ispirazione tanto per il cinema quanto e soprattutto per la letteratura, che, da La Svastica sul Sole di Philip K. Dick a Fatherland di Robert Harris, non ha mai nascosto la propria fascinazione per questa orribile contaminazione del corso degli eventi. Giunto al suo quarto appuntamento, anche Misfits si misura, a modo suo naturalmente, con questa ucronia, in un episodio che, pur tra luci ed ombre, si rivela come il più divertente e forse come quello con il maggiore tasso di intrattenimento puro visto quest'anno.

La fantastica cold open sembra ricostruita appositamente sulla struttura già vista e apprezzata nel sesto episodio della seconda stagione: in molti ricorderanno come veniva introdotto quasi con solennità il ragazzo con il potere di manipolare il latte e di come Kelly, sintetizzando in una frase tutta la genialità spontanea del proprio personaggio, spezzava completamente la tensione costruita fino a quel momento aprendo alla opening della puntata. Qui la storia si ripete: l'ebreo Friedrich Hirsch, sfuggito all'olocausto, torna indietro nel tempo per uccidere Hitler (ecco dov'era finito il vecchio potere di Curtis). Le cose tuttavia prendono una piega imprevista, con l'uomo che non solo fallisce nel suo intento di pugnalare il dittatore (forse per un'impresa del genere almeno una pistola sarebbe stata più indicata), ma addirittura lascia indietro il cellulare, col risultato di permettere ai nazisti quel balzo tecnologico in avanti che gli permetterà di vincere la guerra. Tornato nel "nuovo" presente, l'uomo scopre l'orrore: l'Inghilterra è stata conquistata, una statua di Hitler domina la scena, svastiche ovunque, una ragazza in disparte osserva la scena e, con un accento che ormai abbiamo imparato ad adorare, commenta: "Fuckin' Nazis!". Titoli di testa.

La gestione dei paradossi temporali e il cambiamento degli eventi sono spesso stati protagonisti nella serie, soprattutto per merito di Curtis che, grazie al suo potere, già due volte in passato si era trovato a "riavvolgere il nastro" per salvare la vita dei suoi amici. Va anche detto che spesso queste dinamiche non hanno ricevuto l'attenzione che meritavano, con più di un errore in fase di scrittura (ad esempio Superhoodie che possedeva la registrazione di Alisha mentre confessava i propri poteri alle telecamere, salvo poi dimenticarsi che quell'episodio nella realtà non era mai avvenuto, dato che proprio Curtis avrebbe cambiato gli eventi). Stavolta invece sembra che gli autori, a parte qualche lieve svista, abbiano ragionato su quali avrebbero potuto essere i veri cambiamenti nell'evoluzione della storyline principale e nella caratterizzazione dei protagonisti. Innanzitutto spariscono i superpoteri dei quattro, non avendo svolto il servizio sociale, ad eccezione di Kelly, e non essendo mai stati colpiti dal fulmine. Unica, logica eccezione è Rudy, mentre non si sente troppo la necessità di fornire una spiegazione a quanti si potessero chiedere che fine farebbe Nathan in una situazione del genere (forse rinchiuso da qualche parte per aver fatto allusioni sulla sfera sessuale di un ufficiale nazista).

L'occasione per la resistenza, della quale fanno parte Curtis e Kelly, si presenta quando Seth, lo spacciatore di poteri, viene catturato dai nazisti, intenzionati a usarlo per redistribuirsi queste straordinarie facoltà. Nell'occasione rivedremo il potere del congelamento (visto nel secondo episodio della scorsa stagione), oltre al redivivo, ma non per molto, Peter (il pensiero qui va a quali potrebbero mai essere i fumetti diffusi in un mondo nazista). Alisha nel frattempo è diventata una sorta di "protetta" del probation worker (anche se non se ne fa cenno, la vita per le persone di colore non deve essere facile, e ciò potrebbe spiegare anche il perchè Curtis sia nella resistenza), mentre Simon, con una svolta decisamente in linea con la sua natura passiva e la sua ricerca di approvazione, è diventato anch'egli un soldato nazista, anche se non lo rimarrà a lungo.

La faccenda si risolverà infine come già avvenuto in passato, solo che stavolta non sarà Curtis a salvare la giornata, ma la protagonista assoluta, oltre che ormai personaggio più carismatico e trascinante della serie, Kelly, che tornerà indietro giusto in tempo per riprendere il cellulare e prendere a calci Hitler. Ristabilita la corretta linea temporale, manterrà ogni ricordo dell'evento (cosa che in effetti fa un pò storcere il naso), oltre al potere di viaggiare nel tempo, che però viene prontamente riscambiato con le facoltà da scienziata, giusto per non intaccare nemmeno di un millesimo la continuity della serie.

Scarsa continuity e puntate indipendenti, troppi momenti idioti autoreferenziali o, al contrario, puntate troppo seriose: quali che siano i pregi o i difetti evidenziati, trova in ogni caso sempre meno riscontro il voler guardare con nostalgia alle precedenti stagioni di Misfits come qualcosa di inarrivabile e soprattutto di diverso. A ben vedere, assenza di Sheenan a parte (un what if, questo, al quale non avremo risposta), la serie con questa terza stagione si sta dimostrando molto più coerente con se stessa di quanto potrebbe sembrare...

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