Il Mio Grosso, Grasso Matrimonio Greco 2, la recensione

Svogliato, episodico e in generale sotto i piedi quanto a professionalità della realizzazione, Il Mio Grosso, Grasso Matrimonio Greco 2 è inguardabile

Critico e giornalista cinematografico


Condividi
Nia Vardalos torna ai matrimoni grassi, grossi e greci. L’attrice e sceneggiatrice che aveva scritto e interpretato il primo film 14 anni fa, ritorna esattamente là dove un successo senza precedenti l’aveva colta (fu la commedia sentimentale di maggior successo di sempre a fronte di un investimento di soli 5 milioni di dollari), ma difficilmente poteva tornarci con meno energia.
Stavolta la protagonista Toula è diventata mamma, il suo matrimonio (quello grosso e grasso) regge bene, semmai sono i genitori a necessitare di un nuovo sposalizio a causa della più stanca e sfiancata tra le trovate: scoprono senza un perché (sic!) di non essere legalmente sposati.
Come nei cartoni animati seriali della domenica mattina di una volta.

Questa premessa è la perfetta metafora di tutto un film che non ha il minimo interesse nel preparare le situazioni o spiegarle. A Il Mio Grosso, Grasso Matrimonio Greco 2 interessa solo mettere in scena eventi, farli avvenire senza affaticarsi a motivarli.
I genitori di Toula si dovranno dunque risposare, ma burberi come sono sembrerà che questo non possa avvenire fino all’ultimo. I parenti si attiveranno e intanto Toula cercherà di rimettere pepe nel proprio matrimonio (sì, esattamente con il senso di trasgressione da casalinga che ha l’espressione “mettere pepe nel matrimonio”). Non manca ovviamente anche una linea di trama per giovani con la figlia adolescente che deve scegliere l’università e trovare un equilibrio tra la propria vita privata e l’ingombro di una famiglia greca.

Nemmeno in un episodio di una serie tv c’è un simile disinteresse per presupposti ed esiti, nemmeno cioè in un racconto che si suppone essere incastrato in una trama più grande c’è una simile “episodicità” di ogni evento.
Difficile dire se la sceneggiatura (di Nia Vardalos) sia molto più svogliata di un tempo o se all’epoca fu il regista Joel Zwick a rimettere a posto e dare senso, ritmo e contesto a ciò tra cui adesso Kirk Jones non sa fare ordine. Di sicuro Il Mio Grosso, Grasso Matrimonio Greco 2 è un film sfilacciato e mal concepito, difficile da seguire e quindi incapace di costruire personaggi. Identici dall’inizio alla fine, immobili nei loro presupposti di partenza come nelle peggiori fiction italiane da tv generalista (l’adolescente stufa, la mamma remissiva, il padre bravo, il nonno burbero), i caratteri agitati da questo sequel deleterio lo qualificano come uno dei peggiori film hollywoodiani dell’anno.

Continua a leggere su BadTaste