Minions, la recensione

La Illumination batte la strada più scontata e insignificante. Minions è un film risibile e infantile che ripete gag invece che dargli un senso

Critico e giornalista cinematografico


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Era molto atteso ed è stato molto pompato Minions, lo spin-off di Cattivissimo Me, con protagonisti gli esserini gialli dalla lingua incomprensibile (ma in realtà molto chiara), i servi dei supervillain, cretinissimi leccapiedi realizzati a forma di comic-relief dell'animazione statunitense classica. I Minion sono per Cattivissimo Me quello che Scrat è per L'Era Glaciale, l'interludio muto, il divertimento trasversale, l'oggetto perfetto di marketing situato a metà tra il tenero e il comico.

E in questo sono perfettamente riusciti. Lo stesso non si può dire del loro film che urla, strepita, esagera e si agita confondendo le acque senza raccontare niente, ma semplicemente affiancando gag una dopo l'altra fino alla noia.

Per l'occasione la Illumination crea una mitologia dei Minion (senza troppo impegno) e mette accanto ai tre personaggi fondamentali dei nuovi villain a cui rispondere, una coppia in stile Londra anni '60, Tuttavia poco cambia, i protagonisti rimangono i Minion e la distruzione che portano con sè, il padrone di turno è solo una comparsa utile a mettere in moto una storia di conquista del potere. Il problema è che questa storia gira talmente a vuoto che alla fine, per quanto sia paradossale, un film pensato per un pubblico al di sotto dei 10 anni finisce per annoiare tanto è una ripetizione di scene e non una storia che si snoda.

Per le caratteriste con le quali sono stati pensati l'eredità dei Minion dovrebbe essere quella dei Looney Tunes incrociata con quella dei Fratelli Marx, cioè dei personaggi dalla comicità trasversale e molto basilare, che esistono per la maniera in cui si comportano più che per quello che dicono, unita al caos che viene introdotto là dove dovrebbe regnare l'ordine. Per definizione i loro capi ordiscono piani, meditano e costruiscono azioni finalizzate a prendere il potere o a rubare oggetti e i Minion sono i personaggi che in questo metodo portano il caos comico, l'anarchia e il ribaltamento delle situazioni che ne svela l'inconsistenza. Tutto ciò che viene costruito per apparire migliori senza esserlo è distrutto dall'incompetenza demenziale che nella sua ignoranza rivela la pochezza di chi si dà le arie. Peccato che non sia così.

Non c'è nessun piacere nella distruzione involontaria dei Minion, questa non è mai pensata per attaccare qualcosa o per mettere sottosopra momenti che vivono di una sacralità intoccabile. I Minion distruggono e basta e per questo non sono interessanti. Il loro è il grado zero, la ripetizione di un tormentone ad oltranza, uno che è divertente solo per il numero di volte in cui ritorna non per il senso che ha. Un divertimento non per bambini, ma infantile.

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