Mind MGMT Stagione Due: Il Futurologo, la recensione
Abbiamo letto e recensito per voi il volume Panini che raccoglie la seconda stagione di Mind MGMT di Matt Kindt
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Dopo aver introdotto in maniera misteriosa il personaggio di Meru e quello di Henry Lyme, dopo averci fatto capire più o meno che cosa sia la Mind MGMT, agenzia governativa segretissima che per decenni ha cercato di riparare ai torti peggiori del mondo tramite l'uso dei poteri che la mente umana, se utilizzata al cento percento delle proprie potenzialità, garantisce agli individue di talento, Kindt si butta con decisione nella storia in questa seconda stagione. Lyme non è solo un agente dissidente, isolatosi dall'agenzia per non sentirsi complice della sua deriva tirannica e poco piacevole. Soprattutto, Lyme non è il solo agente dissidente. Ce ne sono altri come lui, in fuga dalla terribile Cancellatrice, in grado di resettare le loro memorie, mangiarsi i ricordi dei misfatti compiuti dai colleghi e riprogrammarne la morale per farne nuovamente delle utili pedine sulla scacchiera.
Se i primi numeri scritti da Matt Kindt erano furbi, ma calibrati, nell'attirarci nel gorgo di segreti e promesse che l'autore seminava in continuazione, questo volume, che progredisce nella vicenda rompendo il circolo vizioso della prima stagione, è fatto soprattutto di spiegazioni, rivelazioni e agnizioni. Che non erano mancate nemmeno nei sei spillati, ma che ora si fanno pienamente compiute. Kindt racconta in maniera più che convincente una storia che non ha granché di convenzionale. La sua abilità e originalità compositiva, sia della pagina che delle singole vignette, continuano a stupire. Giochi di simmetrie, simbolismi negli equilibri degli elementi, idee rappresentative sorprendenti si inseguono, accompagnate dal solito tratto peculiare e sospeso, sostenuto dai colori a effetto acquerello che non smettono di sedurci, confondendo i contorni di un mondo dai confini sempre incerti, mai netti, costantemente da mettere in discussione. Perché niente è come ci hanno convinto che dovesse sembrare.
Leggete Mind MGMT. Questa saga merita uno sforzo di fiducia, un salto della fede da parte del vostro scetticismo, secondo noi. Se siete fan delle storie di spionaggio e di un certo tipo di pessimismo cervellotico, non rimarrete delusi.