MIND MGMT #1, la recensione
Recensione del bizzarro e audace MIND MGMT #1 di Matt Kindt, edito da Panini
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Converrà partire dalla trama. Meru è una reporter e scrittrice di true crime, genere letterario eminentemente USA che racconta in forma romanzata le inchieste sui delitti e i crimini più strani ed efferati. Il suo ultimo libro è stato un best seller, ma oggi è una spiantata in cerca di un'idea per riemergere e senza più molto tempo per trovarla, a giudicare dalla pila di protesti e bollette non pagate sulla sua scrivania. Il suo indulgente editor le concede un'ultima occasione: indagare sul più strano e misterioso degli incidenti. Due anni fa, sul volo di linea 815, tutto il personale e tutti quanti i passeggeri hanno perso la memoria. In un attimo, nessuno più sapeva come fosse arrivato lì, nessuno ricordava il proprio nome o le proprie famiglie. Piloti incapaci di atterrare, madri che non riconosceranno i figli. E un passeggero mancante di nome Henry Lyme. Intervistare tutti i reduci del volo dell'amnesia, trovare gli indizi necessari e mettersi sulle tracce dello sfuggente Henry Lyme.
Ci piacerebbe molto potervi dire se MIND MGMT #1 ci sia piaciuto o meno, ma la verità è che l'unica cosa sincera e sensata da fare è sospendere il giudizio. Questa prima uscita è un invito e una promessa di quel che verrà e vedendola come tale non ci sembra avere molto senso dare un giudizio di valore complessivo, soprattutto data la brevità del volumetto. Quel che possiamo fare è analizzare le singole componenti narrative di questo esordio e cercare di spiegarveli.
Misteri che non mancano in questo primo, affascinante numero dell'opera di Matt Kindt. Dai dialoghi allusivi e rarefatti ai volti apatici dei personaggi (persino le comparse), si ha l'impressione che dietro ogni particolare ci sia qualcosa da scoprire, un segreto da rivelare. E Kindt sembra totalmente compiaciuto dalla tensione alla scoperta che sa creare nel lettore. Se voleva prenderci all'amo con le prime pagine di MIND MGMT ha decisamente colto nel segno, grazie a una cura dei particolari ammirevole e a una coerenza tra atmosfera visiva e narrativa davvero notevole.
E allora, se siamo così coinvolti da questo esordio, come mai la sospensione di giudizio? Come mai non dargli l'altissimo voto che si merita, nonostante le poche pagine? Perché ci parrebbe di fare un torto ai lettori e all'opera o, quantomeno, all'opera che qui ci viene promessa: complessa, sfaccettata, coinvolgente, coraggiosa. Certamente difficile da decifrare per ora (e anche in futuro, siamo certi), ma terribilmente interessante. Un esordio così è rischioso da giudicare: ci mostra il progetto di una cattedrale in cui i particolari sono troppo importanti, in cui sbagliare un calcolo apparentemente innocuo potrebbe compromettere la struttura generale dell'opera. Troppo presto per valutarlo. Una cosa è certa: MIND MGMT ha la possibilità di entrare nei cuori dei lettori in maniera potente e di lasciare la propria firma nella storia del fumetto. Siamo sinceramente convinti che meriti assolutamente una possibilità questo progetto che, sin dall'esordio, si iscrive tra i più audaci da molti anni a questa parte. Per giudicarlo compiutamente, non temete, ci risentiremo su queste pagine.