Miles Morales: Spider-Man 1, la recensione
L'esordio di Miles Morales: Spider-Man rinnova la tradizione dell'Uomo Ragno arricchendola di nuovi affascinanti contenuti
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Conclusa la gestione del co-creatore del personaggio Brian M. Bendis, il futuro di Miles Morales era quanto mai incerto, ma grazie al successo del film d’animazione Spider-Man: Un nuovo universo la figura del giovane Spider-Man è stata rilanciata prepotentemente, e oggi risplende nella serie scritta da Saladin Ahmed (Freccia Nera) per i disegni di Javier Garrón (Ant-Man & Wasp). Panini Marvel Italia ha deciso di dedicare un bimestrale al Tessiragnetele afro-latinoamericano, ormai pronto a camminare sulle sue gambe.
Sin dalle primissime battute è evidente che la volontà di Ahmed è quella di incanalare la narrazione lungo sentieri perfettamente riconoscibile a ogni fan dell’Arrampicamuri classico: la storia di un teenager alle prese con le difficoltà relative alla sua sfera privata – scuola, famiglia, amore – e a quelle dell’essere l’Uomo Ragno. Oltre ai pericoli e ai problemi che scaturiscono dall’affrontare criminali da strapazzo o dal restare sveglio tutto la notte, Miles deve inoltre farsi accettare dalla comunità per quello che è: non un sostituto dello Spider-Man originale ma qualcosa di più.
A quest’aspetto centrale nell’economia del fumetto si aggiunge la capacità dello scrittore di costruire un numero d’esordio in grado di tratteggiare il personaggio in maniera funzionale per i neofiti quanto per i lettori veterani, e senza risultare ridondante. La storia editoriale dello Spider-Man giunto da Terra-1610 è ormai al quanto ricca, ma Ahmed la condensa abilmente in poche pagine, ne cattura l’essenza e ne trasmette gli aspetti peculiari, utili ad avviare la serie.
Applausi anche a Garrón, che sostanzialmente dà forma alla quintessenza di una serie ragnesca, con sequenze dinamiche tra i grattacieli e frangenti in cui la recitazione dei personaggi diventa preponderante. L'artista spagnolo dà vita a pagine curate e mai così leggibili nella sua carriera, completate dalle colorazioni vivaci di David Curiel.
Perfettamente bilanciato tra le molteplici sfaccettature – commedia adolescenziale, action, approfondimento psicologico, siparietti esilaranti – l’esordio italico di Miles Morales: Spider-Man convince e soddisfa, restituendoci un Tessiragnatele accattivante e decisamente in forma.
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