Miles Morales: Spider-Man 1, la recensione
L'esordio di Miles Morales: Spider-Man rinnova la tradizione dell'Uomo Ragno arricchendola di nuovi affascinanti contenuti
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.

Conclusa la gestione del co-creatore del personaggio Brian M. Bendis, il futuro di Miles Morales era quanto mai incerto, ma grazie al successo del film d’animazione Spider-Man: Un nuovo universo la figura del giovane Spider-Man è stata rilanciata prepotentemente, e oggi risplende nella serie scritta da Saladin Ahmed (Freccia Nera) per i disegni di Javier Garrón (Ant-Man & Wasp). Panini Marvel Italia ha deciso di dedicare un bimestrale al Tessiragnetele afro-latinoamericano, ormai pronto a camminare sulle sue gambe.
Ritroviamo l'ex abitante dell'Universo Ultimate nei panni di studente con borsa di studio alla Brooklyn Visions Academy e alle prese con il solito equilibrio precario tra la frequentazione delle lezioni e l'attività di super eroe. Durante una delle sue tante scorribande notturne, Spidey affronta uno storico nemico dell’alter ego di Peter Parker: Rhino. Come spesso accade quando c'è di mezzo Aleksei Sytsevich, l’incontro/scontro anticipa l’avvento di una minaccia ben più grande, in cui in questo caso è coinvolta una persona riconducibile a Miles.Sin dalle primissime battute è evidente che la volontà di Ahmed è quella di incanalare la narrazione lungo sentieri perfettamente riconoscibile a ogni fan dell’Arrampicamuri classico: la storia di un teenager alle prese con le difficoltà relative alla sua sfera privata – scuola, famiglia, amore – e a quelle dell’essere l’Uomo Ragno. Oltre ai pericoli e ai problemi che scaturiscono dall’affrontare criminali da strapazzo o dal restare sveglio tutto la notte, Miles deve inoltre farsi accettare dalla comunità per quello che è: non un sostituto dello Spider-Man originale ma qualcosa di più.
"L’esordio italico di Miles Morales: Spider-Man convince e soddisfa, restituendoci un Tessiragnatele accattivante e decisamente in forma."Nulla di nuovo sotto il sole, qualcuno potrebbe obiettare. Quante storia abbiamo letto in cui sono stati affrontati temi simili? A fare la differenza è però l’estro di Ahmed, che riesce ad aggirare l’ostacolo della ripetitività impostando il racconto come il diario segreto di Miles. Alla lunga, la scelta risulta vincente: entriamo subito in sintonia con i pensieri più profondi del protagonista, che si mette a nudo rivelandosi terrorizzato all'idea di assumersi le responsabilità legate ai suoi poteri e, molto probabilmente, non così pronto a sacrificarsi per un bene più alto.A quest’aspetto centrale nell’economia del fumetto si aggiunge la capacità dello scrittore di costruire un numero d’esordio in grado di tratteggiare il personaggio in maniera funzionale per i neofiti quanto per i lettori veterani, e senza risultare ridondante. La storia editoriale dello Spider-Man giunto da Terra-1610 è ormai al quanto ricca, ma Ahmed la condensa abilmente in poche pagine, ne cattura l’essenza e ne trasmette gli aspetti peculiari, utili ad avviare la serie.
Applausi anche a Garrón, che sostanzialmente dà forma alla quintessenza di una serie ragnesca, con sequenze dinamiche tra i grattacieli e frangenti in cui la recitazione dei personaggi diventa preponderante. L'artista spagnolo dà vita a pagine curate e mai così leggibili nella sua carriera, completate dalle colorazioni vivaci di David Curiel.
Perfettamente bilanciato tra le molteplici sfaccettature – commedia adolescenziale, action, approfondimento psicologico, siparietti esilaranti – l’esordio italico di Miles Morales: Spider-Man convince e soddisfa, restituendoci un Tessiragnatele accattivante e decisamente in forma.
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