Mighty Morphin Power Rangers vol. 2, la recensione

Abbiamo recensito per voi Mighty Morphin Power Rangers vol. 2, edito a Panini Comics

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Il secondo volume di Mighty Morphin Power Rangers prende il via in Italia, con il team impegnato ad affrontare una versione gigantesca dell'Uomo Vitruviano; un elemento di folklore che ovviamente fa sorridere e anche un po' gonfiare il nostro orgoglio patriottico, ma questo primo episodio dell'albo è interessante per ben altri motivi.

Si tratta infatti di un racconto ambientato prima dell'arrivo ad Angel Grove di Tommy Oliver, nel quale vediamo Rita Repulsa offrire a Zack il ruolo di Green Ranger facendo leva sulla sua invidia nei confronti di Jason, a cui viene attribuita la maggior parte dei meriti della squadra; si creano così dinamiche interessanti che avrebbero meritato un ulteriore approfondimento, ma va detto che il tutto è da considerarsi una sorta di parentesi nella vicenda principale, un retroscena che fa comprendere meglio le scelte effettuate dalla potente strega aliena.

Nel volume precedente i Power Ranger avevano assistito alla distruzione di Zordon e Alpha 5, ritrovandosi soli davanti al minaccioso Black Dragon; li avevamo lasciati pronti a lottare contro questa nuova minaccia, ma lo scontro fisico è di breve durata visto che il pericoloso avversario rapisce Billy e attacca la rete dei Morpher, privando i Ranger dei loro poteri. L'unico ancora in grado di trasformarsi e utilizzare il suo Zord è Tommy, che dopo aver tentato di sferrare un attacco in solitaria, decide di fare gioco di squadra provando ad applicare una strategia con esiti sorprendenti...

Dopo il primo volume e la miniserie dedicata al Pink Ranger, l'universo narrativo pubblicato dai BOOM! Studios si conferma ricco di potenzialità, soprattutto nello sviluppo di elementi radicati nella nostra memoria evitando di adagiarsi troppo sulla nostalgia e trattandoli come una qualunque serie a fumetti contemporanea, con un approccio moderno e avvincente. Tutto ciò traspare da questa seconda uscita targata Panini Comics, nonostante si tratti di un volume di transizione; è infatti evidente il lavoro di costruzione narrativa che intende mettere di volta in volta i Ranger di fronte a una crisi sempre più grande, in attesa del climax vero e proprio.

A livello artistico, le tavole sono una gioia per gli occhi, e osservando le armature, gli Zord e i suggestivi scenari viene da chiedersi come sia possibile che siano dovuti passare così tanti anni prima di poter leggere le avventure dei Ranger a fumetti, un brand così efficace declinato nella Nona Arte. La ricca gallery di copertine e variant cover, firmate da numerosi artisti di livello, è un ulteriore dimostrazione di quante sfaccettature e interpretazioni si possano applicare alla squadra multicolore.

Trascurabile la seconda storia breve di Bulk & Skull, un contrappunto umoristico che restituisce un po' della leggerezza e dell'anima camp del telefilm originale, laddove il fumetto principale si concentra sulle atmosfere più avventurose ed epiche. Vedere i due goffi bulletti trasformati in eroi involontari è però qualcosa di cui avremmo fatto tranquillamente a meno, dunque per ora questo "contenuto extra" di poche pagine ci pare non abbia ancora trovato una formula convincente.

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