Mighty Morphin Power Ranger #1, la recensione

I Power Rangers tornano in versione attualizzata nella nuova serie a fumetti targata BOOM! Studios...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Sono passati oltre vent'anni dalla trasmissione del primo episodio dei Power Rangers, il franchise che Saban Entertainment prosegue in televisione ininterrottamente, proponendo nuove serie con un cast di protagonisti differenti e robot sempre più evoluti. Ma chi negli anni '90 correva a casa da scuola per seguire le prime stagioni del telefilm, inevitabilmente è legato alla formazione originale del team: Jason, Zack, Billy, Trini e Kimberly. Oggi, sull'onda dell'effetto nostalgia che sta riportando in vita molte opere del passato, quella squadra torna in azione in una serie a fumetti targata BOOM! Studios che vuole ricreare l'atmosfera della versione televisiva, con nuove trame e un approccio più moderno.

La vicenda si svolge nel presente, ma i personaggi non sono invecchiati: il fumetto infatti si inserisce nella continuity della serie originale (verso la metà della prima stagione) con una Angel Grove attualizzata in linea con la tecnologia e l'abbigliamento in linea con l'anno 2016. Questa operazione di rinnovamento è molto sottile, quasi impercettibile; l'obiettivo (centrato) è di far apparire tutto normale, quando invece restare fedeli all'ambientazione anni '90 avrebbe trasmesso una sensazione di vintage sia ai vecchi fan che ai nuovi lettori. La trama prende il via da quando Tommy, il Green Ranger, si libera dall'incantesimo di Rita Repulsa ed entra a far parte dei buoni.

Già da questo primo numero della saga Green Ranger: Year One è chiaro che l'intento è quello di esplorare il conflitto interno del personaggio, il cui animo non è più malvagio ma ha memoria di tutte le azioni terribili commesse quando era soggetto a condizionamento mentale. Inoltre pare che il legame di Tommy con Rita Repulsa non sia stato spezzato del tutto, visto che alcune visioni e voci nella sua testa sembrano volerlo riportare verso l'oscurità...

La partenza della serie è ottima: molto probabilmente saranno passati più di 10 anni dall'ultima volta che avete visto un episodio del telefilm, ma in poche pagine lo sceneggiatore Kyle Higgins riesce a riassumere gli eventi delle prime puntate televisive, presentando i personaggi e mostrando le reazioni dell'opinione pubblica a proposito dei Rangers. Questo avviene attraverso le interviste di Bulk e Skull per una web-serie dedicata proprio al team di combattenti; i due buffi personaggi si confermano sgradevoli nei confronti dei protagonisti "in borghese", quanto invece stravedono per quelle che ignorano essere le loro identità segrete da eroi.

Rapidamente sono ristabiliti i legami della versione originale e si ridefinisce il setting con Tommy appena convertito al bene; c'è anche spazio per una piacevole novità, ovvero una sorta di "Stanza del Pericolo" dove vediamo una prima sequenza d'azione, ancora poco per poter esaltare davvero, ma strutturata in modo da far ben sperare per quando arriveranno gli scontri più avvincenti.

Hendry Prasetya disegna con cura e trova fin dal principio un perfetto equilibrio di character design che riesce a restituire i personaggi conosciuti con la loro identità ben precisa, pur senza ricalcare troppo fedelmente i lineamenti dei singoli attori che li interpretavano.

BOOM! Studios sembra voler puntare molto su questi personaggi, mettendo in campo autori di alto livello, e miniserie correlate che presto si affiancheranno a questa serie regolare. Se consideriamo l'imminente reboot cinematografico dei Power Rangers e questo esordio a fumetti convincente, ci sono tutti gli ingredienti necessari per far vivere al brand una seconda giovinezza.

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