Mia moglie per finta - La recensione

Un uomo innamoratissimo deve far finta di essere sposato per non perdere la sua amata. Solito prodotto per Adam Sandler, forse troppo orientato verso il pubblico delle famiglie...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo Mia moglie per finta
RegiaDennis Dugan
Cast
Adam Sandler, Jennifer Aniston, Nicole Kidman, Brooklyn Decker, Nick Swardson, Allen Covert
Uscita01-04-2011 

Potremmo parlare di mistero Adam Sandler in Italia. In effetti, l'attenzione verso il popolarissimo comico americano nel nostro Paese è decisamente inferiore a quello che si potrebbe pensare. Alcuni prodotti sono passati senza lasciare traccia, se non usciti direttamente in home video. Altri sembravano poter funzionare e magari ottenevano una buona media per schermo, ma non sembrava esserci una grande spinta dietro e morivano dopo una settimana.

Eppure, non manca nulla a questi prodotti per ben figurare, visto che anche quelli peggiori di solito sono di livello più alto rispetto alla concorrenza italiana. In effetti, un bel po' di cinismo (anche femminile), una follia pacata e delle invenzioni idiote si fanno sempre apprezzare.

Ovviamente, questo non significa adorare tutte le pellicole con questo attore e in effetti Mia moglie per finta non è tra i suoi prodotti migliori. Uno dei motivi, forse il principale, è il voler a tutti i costi risultare una pellicola per famiglie, con tanto di fastidiosi bambini al seguito che avremmo lasciato volentieri a casa.

Altro punto fondamentale per una commedia romantica, la sintonia tra i protagonisti. Qui si fa un po' di fatica a capire perché i due personaggi siano innamorati/lo diventino, come se lo dessimo già per scontato e non ci fosse bisogno di impegnarsi per convincerci. Va molto meglio quando Sandler si lascia andare e tira fuori delle battute acidissime (Si ironizza su Kevorkian e la morte in un prodotto mainstream? Notevole e avercene). Poi, ogni tanto il mattatore a stelle e strisce è bravo a lasciare spazio alla coppia Jennifer Aniston-Nicole Kidman (per la cronaca, in un ruolo carino, ma che non avrebbe mai accettato prima della sua crisi), che danno vita alla più divertente, fantasiosa e graziosa sequenza della pellicola. Peccato solo che poi rientri in scena Sandler con un po' di volgarità fuori luogo in quel momento.

Comunque, è difficile non rimanere perplessi da una trama che vede i protagonisti in situazioni banali di villeggiatura, a metà tra un cinepanettone e Giochi senza frontiere, che dimostra una notevole carenza di idee (e non che mi aspettassi da prodotti del genere Robert Towne, però...). Di certo, l'ennesima scopiazzatura di una celebre scena di Io, me e Irene non aiuta.

In sintesi, forse questi film misti rischiano di scontentare un po' tutti, chi vuole dei prodotti inoffensivi (cosa praticamente impossibile) e chi invece rimpiange il Sandler del passato. O magari anche quello di Funny People, che almeno nella prima parte rifletteva in maniera coraggiosa su se stesso e la sua comicità. Con un pizzico di malinconia che mi piacerebbe molto rivedere nei suoi prossimi film. Speriamo bene...

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