Mercurio Loi 9: La somiglianza con una scimmia, la recensione

Abbiamo recensito Mercurio Loi 9: La somiglianza con una scimmia, pubblicato da Sergio Bonelli Editore

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Mercurio Loi 9: La somiglianza con una scimmia, anteprima 01

Fin dal suo esordio, Mercurio Loi ha avuto un'attenzione particolare per il concetto di linguaggio, inteso come forma di comunicazione con le sue regole e i suoi stilemi. Nel nono numero della serie, l'ultimo a periodicità mensile, Alessandro Bilotta focalizza l'attenzione su questo aspetto e sulla differenza tra ciò che è reale e la rappresentazione del reale, in tutte le declinazioni possibili.

Più volte, nel corso dei mesi, la rappresentazione è stata una delle chiavi per esprimere un linguaggio (basti pensare a Il piccolo palcoscenico, dove il teatro è l'espressione della duplicità, chiave di lettura dell'intero albo), e le rappresentazioni di interazioni umane all'interno di questo numero funzionano come mise en abyme della storia stessa. Ne La somiglianza con una scimmia, il termine "somiglianza" racchiude in sé l'intera vicenda, fatta di eventi a specchio e situazioni che si richiamano tra loro per raccontare diverse sfaccettature dello stesso evento.

In questo numero, Mercurio Loi conduce uno studio congiunto con un collega e la sua famiglia, chiedendosi se una scimmia da lui chiamata Dioniso (nome per nulla casuale, viste le convinzioni di chi lo ha assegnato) possa in qualche modo essere annoverata come essere umano. La villa in cui le interazioni tra uomo e scimmia diventano rappresentazioni dell'apprendimento è una sorta di enorme wunderkammer dove, fuori dal tempo e dallo spazio, la curiosità di Mercurio viene completamente assorbita dall'esemplare di primate... e non solo. Come sempre accade nelle vicende del Professore, gli eventi collaterali della storia che avanzano in parallelo rispetto alla trama principale servono a esprimere altri sguardi su ciò che sta accadendo.

Mercurio Loi 9: La somiglianza con una scimmia, anteprima 02

Se da un lato abbiamo l'accademia, con il legame tra Arte, Letteratura e Scienza messo in discussione e declinato sotto diversi punti di vista, dall'altro Mercurio incarna con le sue scelte e le sue azioni il concetto stesso di eroe che agisce in un mondo straordinario. Il giudizio sulla somiglianza tra uomo e primate è tutto negli occhi del lettore che, grazie al linguaggio del Fumetto (che a sua volta permette lo spostarsi avanti e indietro nel tempo sfogliando le pagine, giustapponendole per verifiche visive di quanto osservato) può cogliere se le somiglianze derivate dall'osservazione siano effettivamente fondate. Dunque, oltre al semplice richiamo visivo tra l'aspetto del protagonista e quello delle scimmie, con caratteristiche somatiche simili, può esistere davvero una somiglianza più generale tra le due specie?

La copertina di Manuele Fior propone con ironia una sequenza del fumetto a parti invertite, mentre i disegni di Andrea Borgioli e i colori di Francesca Piscitelli hanno il compito di restituire il reale, la rappresentazione del reale e, soprattutto, la credibilità del tutto attraverso il Fumetto, un linguaggio che di per sé punta all'astrazione. Il risultato finale oltre a essere convincente nella realizzazione, esprime i contenuti della storia in modo fedele. I disegni, la natura, i corpi nudi e gli oggetti sono trattati tutti con la stessa cura, declinata con stili diversi a seconda della necessità.

Al termine della lettura di La somiglianza con una scimmia resta al lettore una forte curiosità. Oltre le svolte della trama - importanti, per un aspetto del protagonista - tutte le domande filosofiche sull'uomo, le sue emozioni e la sua natura, aprono diverse finestre sulla nostra natura condivisa.

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