Mercurio Loi 13: Tempo di notte, la recensione

Abbiamo recensito per voi Mercurio Loi 13: Tempo di notte, di Bilotta, Ponchione e Righi

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Mercurio Loi 13: Tempo di notte, anteprima 01

Nel suo primo anno di pubblicazione, Mercurio Loi ha avuto una caratteristica peculiare: proporre in ogni singolo albo un diverso genere narrativo, a metà tra il teatro tradizionale nostrano e la narrativa di genere, utilizzando i singoli personaggi come fossero individui dotati di una "vita vera", la quale procede anche oltre le vicende prettamente legate alla trama principale.

Il protagonista è un indagatore ante litteram: basa le sue deduzioni su osservazione e intuito, andando sempre a colpo sicuro e creando un cortocircuito narrativo che trasforma il personaggio un un novello Sherlock Holmes. Ciò che lo sceneggiatore romano ha aggiunto a questo paradigma, frammento dopo frammento, sono le varie sottotrame che donano profondità ai comprimari: il fido assistente Ottone, la società segreta Sciarada, il Colonnello Belforte e tutti gli altri percorrono la loro strada in modo credibile ed estremamente naturale.

Tempo di notte, tredicesimo numero della collana pubblicata da Sergio Bonelli Editore, fa tesoro dell’esperienza fortemente verticale dei precedenti albi e porta a una svolta repentina tutta una serie di racconti secondari, rendendo effettivamente protagonisti tutti quei personaggi che fino a oggi hanno vissuto nell’ombra del professor Loi.

Mercurio Loi 13: Tempo di notte, anteprima 02

Il risultato è stupefacente. Alessandro Bilotta ribalta le consuetudini di questo fumetto ed esplora per la prima volta un genere molto più “spinto”, rispetto ai precedenti, per dare una forte scossa agli eventi e creare un "prima" e un "dopo", come il midseason di un serial televisivo, rendendo impossibile il ritorno alla quotidianità vista nei primi dodici numeri. I delitti, il sangue, le menzogne e il dolore vengono al pettine come fossero nodi antichi, con la stessa conseguente agonia per chi vive in prima persona queste svolte.

Le tavole di Sergio Ponchione, colorate da Nicola Righi, sono molto più cupe dello standard. Le singole vignette sono costantemente in bilico tra la paranoia e una realtà ancor più meschina di quanto avessimo immaginato, con il tema del “doppio” che continua a essere sia preponderante sotto il profilo compositivo delle scene sia sotto quello narrativo vero e proprio, con le vicende nascoste che iniziano a mostrarsi per ciò che sono veramente.

Se fino a oggi Mercurio Loi ha stupito il pubblico per la leggerezza trasmessa dalle sue pagine in molteplici varietà, Tempo di notte offre in un sol colpo tutti i lati della vicenda, e senza alcuna censura.

Mercurio Loi 13: Tempo di notte, anteprima 03

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