I Medici 1x03 e 1x04: la recensione

Ecco la nostra recensione del terzo e quarto episodio della serie I Medici, in cui il destino di Cosimo subisce duri colpi da parte di Rinaldo Albizzi

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La peste nera, giunta ad adombrare il momento di gioia che concludeva il precedente episodio di I Medici, è solo una dei molti nemici che Cosimo de' Medici deve affrontare nella sua scoscesa scalata al vertice del potere di Firenze. Rinaldo degli Albizzi, infatti, dà fondo a tutte le proprie risorse (finanziarie e umane) per decretare la crisi dapprima, e poi la caduta dell'erede di Giovanni de' Medici, imputando alla sua cupidigia la piaga del morbo che si è scatenato sulla città e, in seguito, incastrandolo per corruzione, usura e qualche sporadico omicidio su commissione. Deus ex machina, la bella Contessina, moglie di Cosimo, fa irruzione nella sala della signoria, ottenendo - grazie alle pressioni militari di Lorenzo de' Medici e Giovanni Sforza - di commutare la condanna a morte del marito in un esilio dall'amata Firenze.

Rispetto alle prime due puntate, trasmesse la scorsa settimana, i nuovi episodi risultano più coesi e meno inclini al didascalismo più tedioso, concentrando l'attenzione sulle questioni politiche e su poche ma rilevanti svolte nei rapporti tra i personaggi. Sebbene entrambe le puntate confermino i difetti fatali riscontrati già dagli esordi nella coproduzione italo-inglese - verbosità, implausibilità dialogica, retorica, anacronismi, scivoloni dozzinali su doppiaggio e cgi - il racconto risulta più avvincente, grazie anche al decentramento del focus dalla granitica figura di Cosimo (Richard Madden si conferma l'anello più debole di un cast già di per sé non sempre all'altezza dei personaggi narrati) e all'attenzione maggiore data alla figura di Contessina.

In un mare magnum di riconferme negative, occorre infatti sottolineare come la consistente lacuna che aveva afflitto l'inizio della serie, ovvero la mancanza di mordente delle relazioni interne alla famiglia de' Medici, sembra almeno in parte essere stata colmata dalla caratterizzazione sensibilmente più accurata della già citata Contessina e di Lorenzo, vissuto all'ombra di un fratello che solo sulla carta, ahinoi, risulta più carismatico di lui. Aggiungiamo ai pro anche un'ottima performance da parte di Alessandro Sperduti, che inizia a delineare le difficoltà del giovane Piero il Gottoso con una sapienza che fa ben sperare per l'evoluzione del personaggio.

La diaspora che chiude la quarta puntata potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, narrativamente parlando: l'interesse per le vicende di Cosimo risulta, infatti più acceso laddove, a occuparsene, non sia il diretto interessato, complice la piattezza interpretativa di Madden. Riuscirà I Medici a fare a meno, sebbene per un tempo presumibilmente limitato, del lavoro di squadra dell'intera famiglia? Riusciranno le vicissitudini personali di Cosimo a calamitare un minimo la simpatia del pubblico? Riuscirà Filippo Brunelleschi a trattenersi da improbabili battute di autoincensamento? Basterà attendere una settimana, per ottenere risposta; e, duole un po' dirlo, anche stavolta non stiamo scalpitando dall'impazienza.

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